Il Tempo (L. Pes) – Da primo sacrificato a elemento della rosa ancora in cerca di una sistemazione. Non è certo un esubero Roger Ibanez, ma la sua è un’estate davvero particolare, che ancora lo vede protagonista con la Roma pur essendo notoriamente sul mercato da prima dell’inizio della sessione estiva. Nelle prime settimane di giugno il difensore brasiliano era al centro delle voci di mercato, e sembrava dovesse essere lui l’uscita principale per rientrare con le plusvalenze nei paletti stabiliti dalla Uefa.
La Roma ha subito fissato il prezzo per l’ex Atalanta: 30 milioni di euro. Dopo qualche interessamento (Tottenham, Atletico Madrid e Aston Villa) ma nessuna offerta concreta, il club ha deciso di cambiare la strategia sulle cessioni sacrificando qualche giovane. Questo perché la filosofia dei Friedkin è basata sulla volontà di «controllare» i calciatori più importanti della rosa, o che comunque sono considerati titolari, anche se sacrificabili. La proprietà vuole fare il prezzo per la cessione di questi elementi della rosa, e per questo per Ibanez si è rimasti in attesa e il prezzo non si è mai abbassato. Questo, d’altro canto, porta ad una situazione di stallo abbastanza curiosa per il centrale.
Partito con i compagni per il Portogallo, al momento (in attesa che torni Kumbulla) i giallorossi nel reparto difensivo hanno operato due innesti di livello come N’Dicka e Llorente. E lo spazio per Roger sembra molto ridotto. Per questo immaginarlo ancora in rosa a settembre risulta molto complesso, ma le offerte a Pinto non arrivano. Fatto sorprendente considerando che, derby a parte, il classe 1998 è un nazionale brasiliano e nel biennio con Mourinho ha alzato decisamente il rendimento, pur mantenendo i soliti black out. Particolare pensare che un profilo come il suo non attiri squadre in giro per l’Europa, che neanche provano a trattare con la Roma per abbassare quella richiesta da 30 milioni. Il mese di agosto, oltre che per Scamacca e Renato Sanches, sarà chiave anche per il futuro di Ibanez.