Il Messaggero (A.Angeloni) – Mourinho e Spalletti hanno davvero poco in comune. Sono diversi nei gesti, nel timbro della voce, nei ragionamenti. Il Napoli è poesia, bellezza, rapisce gli occhi. La Roma è prosa, sostanza, arriva dritta al cuore. Mou e Lucio erano nemici di campo, ora si coccolano a distanza. Roma e Napoli sono figli di due miracoli e loro ci hanno messo la firma.
I giallorossi sono lì avendo affrontato ogni tipo di tempesta: gli infortuni in serie, la perdita dell’uomo migliore, di gente che avrebbe dovuto fare la differenza e via via le mancanze di tutti gli infortunati, dei gol di Abraham. Una maledizione che avrebbe annientato ogni proposito, ogni ambizione. Mourinho ha saputo correggersi in corsa, inventare una nuova Roma. Ha rinunciato allo spettacolo inizialmente affidato ai 4 tenori, chiudendo la difesa e cambiando prospettiva.