Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Alla fine è venuto fuori il cuore della Roma. La partita era cominciata subito in salita. Un altro errore di Hummels aveva regalato al Tottenham il rigore per passare in vantaggio con Son dopo 5 minuti. Non sono bastati i lampi di Dybala che in un quarto d’ora nel cuore del primo tempo ha fatto credere la Roma di poter invertire la rotta. Il momentaneo pareggio di Ndicka, il raddoppio di El Shaarawy annullato dal Var dopo pochi minuti. Un’illusione, poi ci ha pensato Svilar, spesso decisivo, anche se non sembra quello sicuro della passata stagione.
La Roma è prima sprofondata sotto il peso dei suoi errori, soprattutto in difesa, poi si è rialzata. Ha sempre avuto la forza e il coraggio di restare in partita. Altri due gol annullati per fuorigioco, con Dovbyk uscito finalmente dalle tenebre. Avere un centravanti del suo valore e non metterlo in condizione di rendersi pericoloso è un lusso che questa squadra non può permettersi.
La Roma di Ranieri però ha mostrato evidenti progressi rispetto alla prima partita di Napoli, ha reagito, ha cercato il pareggio fino alla fine. E lo ha trovato nei minuti di recupero con Hummels, che si è scrollato di dosso le critiche delle sue prime uscite in giallorosso. Ranieri sa che deve concentrare i suoi sforzi per raggiungere in fretta una posizione tranquilla in campionato. Ma il pareggio di ieri sera all’Hotspur Stadium regala fiducia, la Roma ha dimostrato di essere viva.