La Stampa (N. Nerozzi) – La Federcalcio è pronta a prolungare di altri due anni il contratto ad Antonio Conte, ripete Carlo Tavecchio, l’ultima volta due sere fa, ma bisogna vedere se è pronto lui. Al momento, no: il ct è concentrato solo sulla qualificazione agli Europei 2016, «che non è cosa fatta e dobbiamo prenderci qui a Baku», e solo dopo, con il biglietto per la Francia in mano, ci penserà. Forse. Quello del commissario tecnico è davvero un altro mestiere e a Conte piace ancora allenare, tutti i santi giorni: dunque, un club. Le opportunità non gli mancherebbero, né gli mancheranno, se in questi mesi diversi club hanno pensato a lui. Alla fine il contratto potrebbe di nuovo firmarlo a Roma: solo che questa volta il datore di lavoro non sarebbe più Tavecchio, ma James Pallotta.
Puntata sul ct Di certo c’è solo la volontà della Federcalcio, esplicitata dal suo numero uno: «Noi siamo disponibili a prolungare il contratto con Conte per altri due anni – ha detto Tavecchio, rispondendo a una domanda – ma ovviamente dipende dalla sua volontà e dalle condizioni che si creeranno durante gli Europei». Difficile però che la trattativa si spinga così avanti, anche se la Figc vorrebbe avere qualche certezza entro primavera, comprensibilmente. Tavecchio ha ribadito la fiducia nel lavoro del ct al Casinò di Campione d’Italia, dove ha ricevuto uno dei premi della «Notte delle stelle 2015». Il messaggio del presidente della Figc è chiaro: appena Conte avrà anche una mezza intenzione di rinnovare, venga a Roma e ne parliamo. Ma non c’è stato alcun passo ufficiale, né con il ct né con Giulia Mancini, la manager che curò l’accordo, sulla scia dell’intesa con la Puma: altrimenti, lo stipendio del tecnico tre volte campione d’Italia con la Juve sarebbe stato ampiamente fuori budget. È chiaro che pure per questo il rinnovo del contratto non sarebbe banale, visto che la sponsorizzazione con Puma è di quattro anni: avere o meno Conte (e la sua immagine) fa una bella differenza.
Colloqui con gli agenti Se sul campo l’allenatore è concentrato solo sulla qualificazione ai prossimi Europei, fuori dal prato in questi mesi Conte s’è fatto quattro chiacchiere con diversi procuratori: non sono poche, appunto, le squadre che stanno pensando a lui, e allora tanto vale sentire cosa ne pensa. Più di tutte la Roma, che potrebbe rinunciarvi solo se Rudi Garcia vincesse lo scudetto. Erano pronte a investire sull’ex allenatore bianconero anche il Napoli, prima di Emery, Mihajlovic e Sarri, e il Milan. Non la Juve, almeno ora, i cui colori al massimo si sono manifestati con i messaggi dei tifosi sul sito ufficiale e sulla pagina Facebook del ct, aperte da un mese. Pensiero più ricorrente dei fedeli juventini: «Vinci l’Europeo e torna da noi». Ma vale come manifestazione d’affetto, non certo come sondaggio. Vero è che Conte sta facendo alla sua maniera anche nel mondo virtuale, se in poche settimane hanno chiuso tutti i profili falsi aperti a suo nome che avevano raccolto oltre 400 mila seguaci. Nonostante lui continui a frequentare pochissimo la rete, men che meno durante i raduni a Coverciano, quando vieta la tastiera anche ai suoi giocatori. Per la Federcalcio non sarà semplice neppure farlo scrivere nel mondo reale: mettere l’autografo sotto un nuovo contratto.