La Repubblica (F. Bianchi) – A processo: ma non lascia la Nazionale. Non scappa. Oggi, o al più tardi domani, sarà ufficiale: Antonio Conte, ct azzurro, verrà rinviato a giudizio per frode sportiva ma garantisce al presidente Tavecchio che in panchina in Francia ci sarà ancora lui. “Rispetterà il contratto”, spiega il presidente Figc. Da tempo nel mirino dei pm di Cremona, che da quattro anni ormai hanno messo a nudo il calcioscommesse, adesso Conte dovrà rispondere della partita fra il suo Siena e l’Albinoleffe (1-0, 29 maggio 2011) mentre è stata archiviata la posizione che riguardava la gara con il Novara (contraddizioni di Ilievksi). A chiamare in causa il ct il suo ex calciatore, Filippo Carobbio: per i pm di Cremona è attendibile. Conte ha sempre negato qualsiasi addebito: mai coinvolto, ha assicurato ai pm, in associazioni illecite. Tantomeno ha scommesso. Ma per i giudici di Cremona deve andare a processo anche lui (insieme ad un centinaio fra calciatori, allenatori, dirigenti, eccetera): negli atti che riguardano il ct anche una copia del contratto nazionale degli allenatori, copia procurata da Stefano Palazzi ai pm di Cremona, dove si spiega come i tecnici debbano “vigilare sulla moralità dei calciatori”. La chiusura inchiesta (415 bis) c’è già stata, ora risolti i problemi tecnici – si arriverà alla formalizzazione dei rinvii a giudizio. Molti, come detto, andranno a processo: dall’ex tecnico dell’Atalanta Colantuono al laziale Mauri(per lui, forse, l’ipotesi di associazione a delinquere), a Signori, Doni, mentre le carte che riguardano Bonucci saranno inviate a Bari. Nella loro memoria, gli avvocati di Conte hanno spiegato come negli atti dell’inchiesta c’è la “prova positiva” che il ct “nulla fece di quanto in suo potere” per assecondare la combine. “In Novara-Siena – scrive l’avvocato Leonardo Cammarata – non fece giocare Carobbio per quasi tutta la partita e in Albinoleffe-Siena, secondo quanto riferito da Coppola (ex portiere del Siena), spronò la squadra e decise di far giocare i giocatori più motivati”.
Conte si augurava un’uscita di scena che non ci sarà. Probabile chieda il giudizio immediato, rinunciando così all’udienza preliminare. Di sicuro, vuole uscirne in fretta (e pulito). Ha già sofferto molto per quei quattro mesi di squalifica che aveva dovuto scontare, quando era alla Juventus, per omessa denuncia (sempre la partita con l’Albinoleffe). E’ la prima volta che un ct azzurro viene processato per frode sportiva. Ma la Figc non cambia linea. Tavecchio ha fortissimamente voluto l’ex tecnico juventino e ora lo difende con fermezza.«In questo Paese – spiega – abbiamo garanzie per tutti, anche per Conte. Il rinvio a giudizio non è una condanna. Ho parlato con Conte, sì, anche stamattina: non ci sono novità in quel senso. Resta al suo posto, rispettando il contratto». Punto.
Caso chiuso, anzi mai aperto, quindi a via Allegri: il ct non ha manifestato l’intenzione di mollare l’Italia prima di Francia 2016 anche nella malaugurata ipotesi di essere ancora in ballo nel processo di Cremona la prossima estate. Ma Tavecchio è sereno e non si guarda intorno: il ct è Conte e lui ci porterà agli Europei, sono convinti in Figc anche se una condanna, pure in primo grado, renderebbe più complicato rappresentare i colori azzurri fra un anno. Inutile quindi sondare, almeno adesso, altre soluzioni (Zaccheroni, Ancelotti, Spalletti, Guidolin, eccetera). E Giovanni Malagò si schiera al fianco di Tavecchio: «Il n.1 della Figc dice che un possibile rinvio a giudizio non è una condanna? Su questo sono personalmente d’accordo».