Il Messaggero (S. Carina) – Si erano sentiti al telefono già prima che Lukaku dicesse di sì alla Roma. Curiosità vuole che ieri, quando Lukaku è arrivato a Trigoria, uno dei primi a incrociare, dopo Mourinho, sia stato proprio Dybala. Un abbraccio, un sorriso, due chiacchiere a sigillare una sintonia che ora va confermata in campo.
Romelu e Paulo è la coppia dei sogni, quella che ogni tifoso romanista non vede l’ora di ammirare. Anche se bisognerà aspettare un po’: l’argentino non sarà rischiato contro il Milan. Troppo pochi 6 giorni dopo l’affaticamento all’adduttore destro che lo ha costretto a uscire a Verona.
E anche il belga, dopo il primo allenamento di ieri, dovrebbe essere convocato per regalargli la passerella pre-gara all’Olimpico, ma giocare (non scende in campo da giugno) è un’altra cosa. Quello che è certo, per vederli in campo, uno vicino all’altro, l’appuntamento è rimandato a dopo la sosta. Giusto così: inutile rischiare, la stagione è lunga e l’importante è che i due stiano bene. Proprio per questo motivo, Dybala è pronto a rinunciare alla convocazione della nazionale argentina.
A Trigoria si augurano che anche Lukaku possa dire di no alla chiamata del nuovo ct Tedesco e proprio in quest’ottica sono stati avviati i primi contatti con la federazione belga. Mou riparte dai 50 gol in 38 partite dello scorso anno. Uno che di reti se ne intende, Roberto Pruzzo ha detto come Lukaku-Dybala, sia una coppia da 40 reti. Se la profezia del Bomber si avverasse, quello che nella scorsa stagione è stato un freno a meno (la fase realizzativa) si trasformerebbe nel punto di forza della squadra che, perso Matic, sta cambiando il modo di giocare.
Lukaku-Dybala era la coppia che l’anno scorso Marotta sognava per l’Inter. Oggi è Mou a godersela. Il nove e il dieci, il gigante e il genio, la forza e la classe, il gol e l’assist. Controindicazioni tecniche non ce ne sono. A patto che i due stiano bene fisicamente. Lo scorso anno Romelu ha saltato 22 partite tra Inter e Nazionale e solo dieci volte ha giocato tutti i 90 minuti, mentre l’argentino ne ha saltate 18 e in campionato soltanto 7 volte è rimasto in campo senza essere sostituito. Cautela, quindi, ma anche speranza e attesa. La coppia c’è. Basta saperla gestire. E meglio di Mourinho, è difficile trovare in giro.