La Gazzetta dello Sport (M.Calabresi) – La Serie A torna a investire sul mercato e rincorre la Premier League. I numeri dicono che i club italiani hanno concluso operazioni per un ammontare che supera i 600 milioni, staccando Liga (a circa 570), Bundes (che si attesta oltre i 400) e Ligue 1 (di poco sopra i 200), ma quasi doppiati da quelli inglesi, che sono già sopra al miliardo di spese a 24 ore dal gong. Non bisogna, però, farsi ingannare da una Liga apparentemente taciturna: Atletico e Valencia sono le regine dell’estate iberica, mentre Florentino Perez non ha replicato i botti degli anni passati (forse per mancanza di stimoli per un Barça ancora imbrigliato dalla Uefa fino all’estate 2016).
CARICA JUVE E MILANESI – I bianconeri guidano la truppa delle nostre con uscite che superano di poco i 120 milioni, seguiti a ruota dalle milanesi (l’Inter va poco oltre i 100 e il Milan si avvicina a quota 90) costrette a ricostruire dopo essere rimaste escluse dall’Europa. Ma nulla in confronto al Manchester City (re dell’estate di mercato, con spese sopra i 200 milioni), al massimo in linea con le altre big continentali (l’Atletico si ferma a 139 e il Psg a 116). Il segnale che la Serie A prova a reagire ad annate europee difficili sulla spinta della Juve finalista di Champions.
RIECCO I BOTTI – Rieccoli: negli ultimi 5 anni erano mancati all’appello i grandi fuochi d’artificio.Quest’anno la Serie A ha quasi doppiato gli investimenti dell’estate 2014. Ribaltando il trend degli ultimi 5 anni, con un totale tra i 300 e 400 milioni. Anche i grandi colpi, come Dybala-Juve per 32 milioni e Kondogbia Inter a 30 più i rispettivi bonus, mancavano all’appello da anni. Solo Higuain al Napoli per 37 milioni nell’estate 2013 aveva superato queste cifre, molto distanti invece i vari Iturbe (alla Roma per 22 nel 2014), ancora Dybala (al Palermo per 12 nel 2012), Osvaldo (a Roma per 15 nel 2011) e Robinho (al Milan per 18 nel 2010). Un motivo per tornare a sorridere. Anche se i 73 milioni per De Bruyne restano ancora un miraggio.