La Repubblica (F.Vanni) – Alla fine ha avuto ragione lui. Berardi è stato ammonito. Marcenaro ha espulso un giocatore del Sassuolo e ha fischiato un rigore per la Roma, che ha vinto una partita cominciata in salita, centrando il sesto successo nelle ultime otto gare, e la zona Champions. Difficile dire se gli strali di Mourinho alla vigilia contro il numero 10 del Sassuolo e l’arbitro abbiano avuto effetti. Di certo, a cose fatte, lo Special One gongolava.
Mourinho si è prodotto in un numero destinato a rimanere nel pantheon dei suoi migliori: le interviste del dopo partita in portoghese, prima in forma di dichiarazioni spontanee a Dazn e poi di fronte ai cronisti, tradotto dall’addetto stampa giallorosso. Scopo dichiarato: «Evitare fraintendimenti». Una degna prosecuzione dello show di sabato nella conferenza. (…) E proprio come quarto uomo aveva conosciuto Marcenaro, che alla prima direzione di una gara della Roma non ha ammonito Mancini su Laurentié, come il Vate di Setubal aveva invece profetizzato, né ha mostrato segni di quell’instabilità diagnosticati dal dottor Mou, che nella ripresa ha curato la carenza di gol della sua squadra riempiendo il campo di attaccanti e sfruttando il rosso a Boloca, poco furbo nello stendere Paredes.
Altrettanto avventato è stato Erlic, che ha toccato in area Kristensen mandando Dybala al dischetto. Anche il due a uno per la Roma è arrivato grazie al terzino danese di Mourinho, autore del tiro tiro deviato nella propria porta da Tressoldi. Le accuse all’arbitro rischiano di costare a Mourinho una multa fino a 50 mila euro e una (improbabile) squalifica per due giornate, in base all’articolo 23 del codice di giustizia sportiva.