Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – La prima battuta non poteva che essere sulla temperatura: “Per uno scandinavo questo caldo è incredibile, non è proprio ideale”. E non ha tutti i torti. Rasmus Kristensen ieri mattina ha giocato i suoi primi minuti con la maglia della Roma nel test contro il Latina, con una temperatura che oscillava tra i 35 e i 38 gradi. Non il massimo per un giocatore che tra Danimarca, Olanda e Inghilterra non ha mai dovuto patire le temperature della sua prima settimana a Trigoria.
Tutto sommato, caldo a parte, l’esterno se l’è cavata piuttosto bene nella sua apparizione di ieri, giocando mezzora, spingendo sulla fascia destra ed esultando anche al sesto gol della Roma firmato da Ibañez a due minuti dalla fine del match. Perché Kristensen sa che ogni rete dà maggiore fiducia alla squadra, quella che lui sta riacquistando dopo una stagione di alti e bassi al Leeds e che si è chiusa con la retrocessione del club in Championship.
Alcuni media inglesi hanno criticato la scelta della Roma di puntare su di lei. “Quello che voglio fare è rispondere alle critiche in campo, giocando il miglior calcio possibile. Quella al Leeds è stata una stagione anomala, con difficoltà. La Premier League è un campionato difficile, non è stata una buona stagione per tutta la squadra. Mi assumo la mia parte di responsabilità, ma credo che date le circostanze abbia fatto il mio dovere. E anche per questo sono arrivato adesso in una grande squadra”.
Le prime sensazioni di questa avventura in giallorosso?
“Sono stati giorni intensi, come deve essere al termine delle vacanze, ma me li sono goduti. E stato bello giocare una partita indossando questa maglia. Sono appena arrivato, quindi sto imparando a conoscere il sistema di gioco, a capire come il mister vuole che io giochi. Ne abbiamo discusso, io cerco di giocare come al solito, adattandomi alle tattiche della squadra. Penso di potermi inserire bene in questo sistema di gioco”.
Qual’è il suo obiettivo principale in Italia?
“Prima di tutto è quello di raggiungere pienamente il mio livello e poi aiutare la squadra a raggiungere i propri obiettivi. Sono un giocatore di squadra. Lavoro per la Roma e il mio obiettivo è quello di aiutare in ogni maniera possibile la squadra.”
Mourinho in questi primi giorni cosa le ha chiesto?
“Si aspetta che io possa aiutare la squadra e fare quello che so fare. Devo essere una valida opzione sulla corsia di destra. La cosa più importante però è sempre aiutare e lottare per la squadra, l’allenatore e il club. E per questo che sono qui”.
È rimasto sorpreso dell’accoglienza del tifosi?
“La tifoseria del Leeds è molto calda e passionale, ma quella della Roma è di un altro livello. Qui la passione è diversa, fin qui ho solo esperienze positive, anche passeggiando per la città ho trovato persone simpatiche e gentili. Spetterà a noi ricambiare questo amore attraverso le partite e i buoni risultati”.
Può giocare anche come difensore centrale?
“Penso di sì, ma questa è una domanda per Mourinho. Gioco nella posizione in cui la squadra ha bisogno e in quella in cui il tecnico vuole. In ogni caso il mio ruolo preferito è quello di terzino di spinta a destra ma posso ricoprire anche più ruoli”.
Ha un giocatore di riferimento?
“Guardo e ammiro tanti giocatori ma cerco sempre di concentrarmi su me stesso per offrire la migliore versione di quello che sono”.
Il miglior Kristensen riuscirà a segnare anche gol?
“La scorsa stagione ne ho segnati tre, in passato anche di più. Sono un giocatore che vuole sempre aiutare la squadra, chiaramente da esterno di spinta ho l’occasione di entrare in area più spesso rispetto a una squadra che gioca con la difesa a quattro. Quello di Mourinho è un gioco congeniale alle mie caratteristiche, sono un giocatore fisico e il mio obiettivo è segnare e creare occasioni da gol”.