Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – È quello che ci voleva. Ma è soprattutto quello che chiedeva Daniele De Rossi per andare a completare il suo centrocampo. Di più, il tecnico della Roma non desiderava solo un centrocampista da box to box, uno capace di sradicare i palloni e andare in transizione.
No, Daniele De Rossi chiedeva proprio lui, Emmanuel Kouadio Koné, per tutti semplicemente Manu. Lo voleva così tanto da essere disposto ad aspettare anche fino in fondo, all’ultimo giro di lancette. È così è stato, perché Koné è sbarcato a Roma ieri poco prima delle ore 14.
Era felice, è chiaro, anche perché pure lui non vedeva l’ora che la trattativa potesse finalmente chiudersi. Da oggi, quindi, Koné inizierà ad allenarsi con la Roma, subito dopo aver firmato il contratto e fatto la conoscenza del Fulvio Bernardini.

Il francese potrebbe anche andare in panchina domani sera a Torino, contro la Juventus, difficilmente sarà possibile vederlo già in campo. Un altro investimento importante dei Friedkin, che alla fine hanno ceduto alla richieste del Borussia Moenchengladbach, pagando 20 milioni di euro il giocatore francese (bonus compresi). Koné non è uno che fa tanti gol o piazza una marea di assist, basti pensare che in carriera ha segnato in tutto 13 reti in 164 partite.
Ma è uno che ruba palloni, va via in velocità, sfrutta la sua forza fisica e la sua esplosività per superare l’avversario in dribbling. Lo scorso anno, ad esempio, in Bundesliga è stato il quinto miglior giocatore per dribbling riusciti con 3,95 a partita, alle spalle di Musiala (Bayern, 8,48), Wirtz (Leverku-sen, 6,11), Vargas (Augsburg, 4,43) e Schmid (Werder Brema, 4,36). Ma Koné ha primeggiato anche in altre speciali classifiche, come quelle dei duelli e dei contrasti.

Koné è stato uno dei segreti della Francia olimpica, che si è arresa solo in finale alla Spagna. Lì si è messo definitivamente in mostra. Tanto che anche Didier Deschamps ha deciso di puntarci convocandolo per le prossime partite di Nations League contro Italia e Belgio. Insomma, pochi giorni per conoscere un po’ tutti a Trigoria e poi via, in nazionale. Ma va bene così, perché la Roma ha voglia di godersi presto un centrocampista che può diventare un punto fermo della Francia.