Pagine Romaniste (S.Burioni) – Il 22 giugno 2018 a Roma sbarcò un olandese di nome Justin Kluivert, figlio di Patrik. Il talento dell’Ajax passò in giallorosso per 17 milioni di euro più 1,5 di bonus e il direttore sportivo dell’epoca – Ramon Monchi – descrisse Justin come “un acquisto importante per la società” e che sarebbe stato “un giocatore forte per il presente e fortissimo per il futuro”. Il ds spagnolo ha commesso numerosi errori nella gestione sportiva della squadra (con qualche brillante colpo come nel caso di Nicolò Zaniolo), ma questa volta i dati sembrano dargli ragione. Nella prima stagione con la Roma infatti, Kluivert apparve ancora acerbo nonostante qualche brillante sprazzo di luce che poteva lasciare ottimisti per il futuro. Alla fine dell’annata l’olandese realizzò due gol e otto assist nei 35 match in cui scese in campo (1.744′ in totale). I suoi punti di forza, la tecnica e la velocità, faticarono a spiccare ad ogni partita sia per la maggiore difficoltà del nuovo campionato – la Serie A – sia per la costituzione corporea del giocatore che determinava un limite non da poco negli scontri fisici con gli avversari. Inoltre a livello tattico i margini di miglioramento potevano essere davvero ampi dato che in fase di ripiego Kluivert non sempre offriva il contributo necessario a coprire le avanzate della squadra opposta.
Kluivert 2.0: adesso fa a sportellate con gli avversari e segna…
La stagione 2019/2020 però fa scattare qualcosa nella testa dell’attaccante e non solo. Adesso Kluivert fa a sportellate con gli avversari, corre e regge l’impatto fisico, oltre ad aver aumentato la propria massa corporea e la forza del busto. Cresce il numero di falli a gara, con conseguente aumento anche dei cartellini gialli. Sei ammonizioni e un’espulsione per doppio giallo contro contro la Sampdoria. Solamente tre invece le sanzioni nella stagione precedente. E se il classe ’99 sta diventando un calciatore a tutto tondo, anche i dati realizzativi sono dalla sua parte: nelle 27 partite disputate finora tra Serie A, Europa League e Coppa Italia ha messo a segno ben sette gol e due assist. Più continuo anche il suo utilizzo in campo: nel 2018/19 a fine stagione – come già accennato – il suo minutaggio si era fermato a 1.744′ a fronte di 35 partite disputate. Adesso nei 27 match affrontati, i minuti giocati sono stati pari a 1.977 a dimostrazione di come Fonseca abbia sfruttato la sua velocità per più volte fin dal calcio d’inizio piuttosto che come semplice arma a gara in corso.