Quattordici partite per provare a convincere la Roma a riscattarlo dal Wolfsburg, nonostante la concorrenza di Juan e Heinze. E quella di oggi, se non è l’ultima grande occasione, ci si avvicina molto. Simon Kjaer prova a restare in giallorosso, dopo alti e bassi che hanno fatto venire più di qualche dubbio al club: giusto o no investire sette milioni di euro la prossima estate per tenere il ventiduenne difensore danese? Sarà quest’ultima parte di stagione a dare il responso. Una cosa è certa: Kjaer è pronto alla sfida. Ieri, tramite internet, si è mostrato carico: “Andiamoci a prendere i tre punti a Bergamo” ha scritto sul social network di sua preferenza.
INCERTO – La Roma è sempre convinta che il vero Kjaer non possa essere quello delle ultime settimane. Un centrale incerto, macchinoso, lento, goffo. “E’ entrato in un tunnel dal quale prima o poi dovrà uscire” ha detto qualche giorno fa il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini. Il ds si aspetta di rivedere al più presto il difensore apprezzato in casa dell’Inter, il 17 settembre dello scorso anno (0-0), quasi cinque mesi fa. Quella fu l’unica uscita giallorossa in cui Kjaer diede un segnale forte, facendo vedere quello che aveva già fatto vedere ai tempi di Palermo e che in Germania nessuno ha notato. Da allora solo prove da incubo. Il suo score in campionato parla per ora di 10 presenze e un cartellino rosso.
BIVIO – E l’espulsione coincide proprio con l’ingresso nel tunnel di cui ha parlato Sabatini. Il 16 ottobre, alla 7ª gioranta, con la Roma in vantaggio nel derby, Kjaer ricorse al fallo per fermare Brocchi lanciato verso Stekelenburg. Rosso, rigore, derby perso e giù il sipario: addio Kjaer. Le immagini successive relative al danese sono tre. Quella di Udine in cui rincorre, inutilmente e infortunandosi allo stesso tempo, Di Natale involato a segnare il vantaggio friulano. Quella di Cagliari, quando la Roma prese 4 gol e Kjaer fu uno dei peggiori. E quella di Siena, di tredici giorni fa, dove subentrò a inizio ripresa a Juan e dopo soli 6 minuti atterò in area Destro: altro rigore e Roma ko.
RISCATTO – Kjaer, come detto, ha voglia di riscatto. E oggi, contro l’Atalanta, si gioca un’opportunità importante. Luis Enrique gli ha dato la carica alla vigilia, rispondendo così a una domanda specifica: “E’ un calciatore incredibile, che a 22 anni ha già giocato un Mondiale e ha ottime stagioni alle spalle in Italia e in Germania. Ha fisico e testa, il futuro è suo e gode della mia massima fiducia”. Alla fine però aggiunge: “Quando ci sono delle situazioni particolari è compito dell’allenatore gestirle. Ogni volta che cadiamo ci rialziamo, è la nostra mentalità”. La gestione del danese suggerisce che è sicuramente meglio che lui vada in campo oggi: Juan è diffidato e un cartellino giallo gli farebbe saltare la Lazio, a quel punto a Kjaer toccherebbe provare a rialzarsi proprio nel derby, che per lui rappresenta l’inizio del tunnel. Tocca all’allenatore gestire.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci