Proprio sicuri, dopo tutti i discorsi su menestrelli vari, di voler portare a Trigoria un africano che ha come cugino Sissoko? E sì, perché Seydou Keita ha questo… difetto. Ma finisce qui, perché il Sissoko in questo è Mohamed, centrocampista che alla Juventus ha deluso, non il Moussa che assiste Benatia. E allora ben venga Keita, centrocampista centrale, nipote d’arte: lo zio Salif ha giocato tra Francia e Spagna a cavallo tra gli Anni 60 e 70 ed è stato pure presidente della federcalcio maliana. Il nipote Seydou è ancora oggi, a 34 anni, un calciatore vero. Se una prova serve, chiedere a Brendan Rodgers, tecnico del Liverpool, che a gennaio lo aveva chiesto come rinforzo per vincere la Premier, per poi vederselo sfilare dal Valencia. Ecco, sei mesi dopo il Liverpool è tornato a interessarsi del maliano, entrando in concorrenza con la Roma.
RECORD Il Valencia è attardato, perché non può garantire a Keita le coppe. Sabatini del maliano ha parlato con Pascal Boisseau, agente (guarda caso) di Rudi Garcia. La chiusura può essere veloce. Come veloce fu pure Keita a marzo, quando segnò in 7,6 secondi il gol più rapido nella storia della Liga (contro l’Almeria): «Ora dirò a Messi che non tutti i record sono suoi», scherzò. Di recente ha avuto un problema al ginocchio: si temeva un intervento, scongiurato dopo la visita da uno specialista italiano, a Roma, la scorsa settimana. Ma il viaggio, ora s’è capito, è servito anche per fare altro.
Gazzetta dello Sport – D.Stoppini