Pagine Romaniste (R. Gentili) – Si rischiava di subire il “corto muso” fin qui amico, invece ci pensa Abraham. Tammy si sblocca e sceglie il miglior momento per siglare il primo gol stagionale. La Roma non prende l’uscita che avrebbe portato alla prima sconfitta, sterza e pareggia nella parte finale di partita. La Juventus viene acciuffata, finisce 1-1, risultato che comunque porta un punto.
Colpita dritta in faccia dalla punizione di Vlahovic quando un altro po’ ancora ci si doveva sistemare in campo, il colpo è stato accusato per tutto il primo tempo e parte della ripresa. Quando la squadra di Allegri abbassa il volume, quella di Mourinho ne approfitta e pareggia.
Quasi sentendosi responsabile per la punizione di Vlahovic passatagli sopra la testa, l’inglese rimane caparbio e spinge di testa l’assist di semirovesciata di Dybala. La Joya, con un lampo in una gara spenta, porta la risalita giallorossa con la prima intesa con Tammy. A rafforzare il pareggio l’ottima partita difensiva di Smalling ed Ibanez. Cristiante confuso, Spinazzola e Mancini esche.
LE PAGELLE
Rui Patricio 6 – Bloccato dal saltello sul posto, non si tuffa sulla punizione di Vlahovic, avvantaggiata dalla barriera imperfetta. Le mani le mette su un paio di cross, ma soprattutto su Cuadrado in diagonale e successiva punizione. Battuto sul primo palo da Locatelli, il Var annulla il raddoppio.
Mancini 5,5 – Ha da fare di più e non riesce a rispondere con precisione a tutte le chiamate. A lungo andare si innervosisce e regala due punizioni. Prova ad armare l’attacco, finisce per favorire la discesa del raddoppio, annullato, con un passaggio troppo forte per Dybala. (Dal 46’ El Shaarawy 6 – Consueto ingresso elettrico, imposta la squadra su “on” ed arriva il pari)
Smalling 7 – Mole Mourinhana. Vlahovic riceve una lezione di inglese, spiegata bene a voce in occasione delle accesse discussioni. Pilastro.
Ibanez 7 – Comincia con fare propositivo, cresce con il tempo. Ferma diverse azioni leggendo bene le situazioni. Pensa poco ad impostare: saggia scelta visti gli errori nei pochi tentativi azzardati.
Karsdorp 5,5 – Alex Sandro e Kostic si alternano nel rebus: ne risolve buona parte, finendo per perdere il verso del foglio. Sballati i passaggi, effettuati sempre centralmente, ed il solo cross che riesce a produrre. Male la gestione di una situazione con Kostic, Mou lo toglie. (Dal 60’ Celik 6 – Schierata la difesa a 4, pane per i suoi denti. Si acquisisce stabilità ed arriva il pari).
Cristante 5 – Difficilmente lo si è visto così in difficoltà. Ogni pallone che riceve gli si ingarbuglia tra i piedi, il petto – vedere l’errore sulla rimessa di Spinazzola – e i pensieri: li pittura di bianconero, portando la squadra dell’estimatore Allegri alle sue spalle. Nella pedana della mediana le sciabolate di Rabiot, Locatelli e del baldo Miretti lo fanno indietreggiare ed innervosire. Si sfoga con il fallo su Vlahovic che porta al giallo.
Matic 5,5 – La prima da titolare rischia di rimandarlo indietro. Lo sballato passaggio di Spinazzola lo chiama al fatale fallo su Cuadrado. Con la rete che butta tra la mediana e la trequarti recupera numerosi palloni, persi al momento di far salire l’amo. La trascrizione delle brillanti idee risulta essere soffocata. Quei palloni per Abraham vanno nel porto juventino. E con loro le altre verticalizzazioni. Ne individua le coordinate e risale.
Spinazzola 5 – Ritorna in quel che, per un breve soggiorno, fu casa. Non la riconosce, faticando a sedersi nei salotti bianconeri. Mette il piede dentro la partita e distrugge i mobili con l’appoggio centrale, spada di Damocle per Matic. La visita va avanti con grande smarrimento: tanti palloni buttati in mezzo al campo, poche discese – la sola voluta porta al cross – e disattenzione. (Dal 46’ Zalewski 6 – Chiamato a ricoprire il ruolo di terzino puro, attento nei ripiegamenti).
Dybala 6,5 – In quel che appariva come un reverente rientro, ecco che dal pozzo di classe e fantasia esce l’assist in semirovesciata per il pareggio. Su di lui si posano gli occhi di tutti, particolare premura gliela riservano i difensori. Quando i palloni che riceve sono controllabili, al primo addomesticamento Bremer ed Alex Sandro azzannano. Ma poi è l’ora della Joya. Tanti applausi e qualche fischio ne accompagnato l’uscita dopo che risollevato la barca. (Dal 77’ Kumbulla 6,5 – Ci mette la testa, fisicamente e non, in una situazione scomoda in area piccola appena entrato).
Pellegrini 6,5 – Il piede scaldato con gli unici tiri giallorossi, fornisce l’ennesimo assist da corner. Trova Dybala sul secondo pallo, poi il pareggio. Per il resto, animato da uor di capitano, la determinazione e la gran voglia poco possono risolvere dinanzi ad una squadra spenta. Di palloni che arrivano nemmeno a parlarne, meglio dedicarsi da sé ai recuperi, subito interrotti o non lavorati per fruttare pericoli all’ex Szczesny. (Dal 90′ Bove sv).
Abraham 6,5 – Sarebbe stata una beffa se la punizione dell’avversario di reparto, passata sopra la testa dell’uomo più alto giallorosso, avesse deciso la partita. Per di più se calciata dall’avversario di reparto. Ed allora la mantiene dritta, senza abbassarla nonostante l’opaca prestazione che precede il pareggio, funzione per espiare i peccati. Si riprende il gol toltogli la scorsa stagione.
Mourinho 6 – La risolve su calcio da fermo. Di nuovo. Abbattuta dal gol a freddo, la squadra reagisce con il tempo. La strigliata della ripresa ha funzionato, alla fine.