Pagine Romaniste (R. Gentili) – La noia. Di una partita lenta, prigioniera della scarsa volontà di Juve e Roma di osare. Di un avvio di un campionato in cui i giallorossi di De Rossi arrivano alla prima sosta delle Nazionali con soli due punti racimolati, frutto del pareggio all’esordio col Cagliari e di quello odierno a Torino.
Nel mini-bilancio di inizio campionato, però, c’è anche una scritta in verde. È quella in cui viene ricordato che dall’Allianz Stadium la Roma esce strappando un punto contro la squadra di Motta, sin qui a bottino pieno. Di più: dopo 23 anni, la Roma non ha incassato gol in casa bianconera.
Finisce a reti bianche il primo big match della stagione romanista. L’occasione più grande, se di questo si può parlare, è quella di Vlahovic, indirizzata in angolo dal colpo di reni di Svilar, migliore in campo insieme ad Angelino, colui che più ha provato a scuotere la staticità della manovra. Rimandato, di nuovo, Dovbyk. L’attaccante continua a faticare nel sfoderare l’aura di bomber avuta in Spagna. Vuoi per la marcatura perfetta cucita dalla retroguardia juventina, ma anche per poca cattiveria.
LE PAGELLE
Svilar 7 – Resta a guardare per quaranta minuti, fin quando non arriva il tiro sporco di Vlahovic che devìa in angolo. Salva lo 0-0, con cui poi si giunge al triplice fischio.
Celik 4,5 – Cercato poco, i tanti errori di palleggio e di posizione non invogliano i compagni a girarsi troppo spesso a destra. Qui si orienta, ovviamente, il gioco juventino di cui il turco si trova bersaglio prediletto.
Mancini 6 – Gli affondi di Mbangula sono gestiti di mestiere. La prima mezza occasione del match capita a lui: dall’attivissimo Angelino arriva un cross interessante, fermatosi però troppo sotto il sinistro con cui aveva provato a girare in porta. Lì cerca di mandarci Dovbyk, non sincronizzato sulla stessa frequenza di tempi ed intenzioni. Frequenze che quando si alzano nell’inizio di seconda frazione lo trovano pienamente all’ascolto.
Ndicka 6,5 – La tacca della precisione negli interventi si abbassa nella parte finale del primo tempo, non a caso il momento in cui la Juve è più pericolosa.
Angelino 6,5 – Regista del giro palla e delle timide avanzate nella metà bianconera. Serve, in ordine, Pellegrini e Mancini ma nessuno dei due raccoglie l’invito come li aveva fatti recapitare. Impegnato a reggere la pressione della prima mezz’ora sulla sinistra, non sfugge affatto al suo dovere. Anzi, esegue con dovizia. Di pochissimo a lato la forte conclusione di prima in prossimità della fine.
Pisilli 6,5 – Sorpresa di serata, coglie la chance con coraggio e determinazione. Partecipa alla manovra, non tirandosi mai indietro come dimostrato dalla convinzione con cui porta pressione. (Dal 72’ Koné 6 – Dentro da subito, anche se per la parte finale di gara).
Cristante 6,5 – Protagonista di una discussione con De Rossi – “solo verbale”, ha detto il mister ieri in conferenza – in settimana in allenamento, resta saldo al centro del centrocampo. Più che dedicarsi alla regia, si autodelega a collaboratore della difesa. Si abbassa con i giusti tempi sbrogliando più di una situazione.
Pellegrini 5,5 – Fa rimediare giallo a Fagioli al via, il che potrebbe sembrare presagire una partita al centro del gioco. Gli servono però un paio di imprecisioni – retropassaggi fuori direzione, cross di Angelino non controllati – prima di confezionare un tiro che mette sull’attenti Di Gregorio. Non ci riesce per il resto della gara, neppure con gli angoli. (Dall’81′ Baldanzi 6 – Entra con Shomurodov per provare ad emulare quanto avvenuto con l’Empoli, la coppia però non si accende).
Soulé 5 – Primo accenno della sua presenza, preferita a quella dell’amico Paulo, con la caratteristica principale: accentramento e conclusione, andata sopra alla traversa. Più utile nell’intercettare che nell’impensierire gli ex compagni. (Dal 61’ Dybala 6 – Ex per ex. Il fuoco ed il genio non escono però fuori. Vive la mezz’ora concessagli da De Rossi amministrando e spingendo poche volte l’acceleratore).
Dovbyk 5,5 – Imprigionato nella marcatura in cui si alternano i difensore bianconeri, di spazio per muoversi ce n’è poco. Quando riesce a liberarsi, niente fa nascere. Gli si presentano due palloni che sarebbero potuti essere pericoli, se non fosse per la mancanza di cattiveria e giusta attenzione. (Dall’81’ Shomurodov sv – De Rossi ci riprova, metti mai che possa funzionare nuovamente).
Saelemaekers 5 – Da Milano a Roma, poi Torino per il subitaneo esordio giallorosso. Vuole farsi vedere, forse troppo e sbaglia due palloni ad inizio partita. Richiamato al giocare semplice, la staticità del primo tempo ne incupisce le idee fino a farlo sparire. Riappare a fine primo tempo per il tackle su Gatti, partito in contropiede: viene punito col giallo. (Dal 61’ Zalewski 6 – Preferito di nuovo ad El Shaarawy, la prestazione offerta è di nuovo piatta).
De Rossi 5,5 – “Difficile far giocare insieme Soulé e Dybala in questa partita”. Spiegata così la formazione iniziale, in cui inserisce anche la sorpresa – riuscita – Pisilli al posto di Paredes. La carta Joya la gioca nell’ultima mezz’ora, poi ci (ri)prova con Shomurodov, ma nulla dà la scossa ad una squadra vuota di iniziativa. La sensazione è che si sarebbe potuto provare qualcosa di più, magari prima. Di buono, però, c’è che la Juve aveva vinto entrambi i precedenti impegni. Ed il fatto di non aver subito gol dopo 23 anni.