C’è chi dice no. Anche se la chiamata arriva dalla Juventus, la squadra del cuore da bambino. Nicolò Zaniolo è stato un obiettivo molto concreto dei bianconeri la scorsa estate, ma ha scelto di rinnovare il contratto con la Roma e domenica sfiderà i campioni d’Italia da avversario. Il classe 1999 sogna una gara da protagonista contro Cristiano Ronaldo, Dybala e soci. Poteva giocarla sulla sponda opposta, ma sia lui sia la Roma hanno deciso di allontanare la mano lunga di Paratici & Co.. A Torino erano convinti che prima o poi il club di Pallotta, pressato dalle esigenze di bilancio, avrebbe ceduto, ma non se n’è fatto più nulla e alla fine lo scambio tra società è stato impostato includendo solo i cartellini di Spinazzola e Luca Pellegrini. Un altro tentativo successivo a luglio è stato respinto, la «resistenza» della Roma ha convinto ancor di più Zaniolo a restare, ma era lui che sin dall’inizio aveva spinto per il rinnovo che ha ottenuto poco dopo, legandosi ai giallorossi fino al 2024, con uno stipendio (a salire) che lo porterà a guadagnare circa 2 milioni netti. Ha deciso invece di cambiare città senza troppi dubbi Pjanic nel 2016, quando si è accordato con la Juventus sfruttando la clausola rescissoria apposta nel contratto con la Roma, che a sua volta monetizzò volentieri la sua partenza per sistemare i conti. Inutile ricordare come la crescita del bosniaco rappresenti un rimpianto per tanti romanisti. Idem la partenza di Szezesny, che in realtà non è mai stato un giocatore di proprietà dei giallorossi: due anni di fila in prestito dall’Arsenal, poi è stata la Juventus a comprarlo. Lo scrive Il Tempo.