Corriere dello Sport (R.Maida) – Si avverte l’onda lunga, di quelle che fanno venire il mal di mare soltanto a guardarle dal molo. Mancano 9 giorni a Juventus-Roma e, con tutto il rispetto per il Cagliari che sabato arriva all’Olimpico, la partita che già affolla le fantasie eversive dei tifosi si gioca la sera di sabato 23 dicembre allo Stadium. E non è tutto perché se, come da pronostico e da fattore campo, Juventus e Roma la prossima settimana eliminassero dagli ottavi di Coppa Italia il Genoa e il Torino, si ritroverebbero di fronte anche in una degna cerimonia d’apertura del 2018 il 3 gennaio nel quarto di finale in gara secca, ancora allo Stadium.
FESTE – Per i romanisti da trasferta dunque quest’anno niente settimana bianca. Semmai, in un virtuale calcio panettone, potrebbero ipotizzare un Natale al Sestriere, o comunque non lontano da Torino perché le due sfide – una sicura e l’altra possibile – si giocherebbero a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, tra il campionato pre natalizio e la Coppa Italia di inizio gennaio. I biglietti per il primo evento saranno messi in vendita nei prossimi giorni, dopo la riunione dell’Osservatorio prevista per oggi: una volta stabilito il protocollo sicurezza, la Juventus diffonderà le informazioni sulle modalità di vendita e le eventuali restrizioni per il settore ospiti, che può ospitare circa 2.100 persone.
TRADIZIONE – Come regalo di Natale, Eusebio Di Francesco chiede alla sua Roma di non perdere terreno dal vertice: «Non so dove arriveremo – ha detto martedì sera alla presentazione del film “Super vacanze di Natale” – ma dobbiamo ancora migliorare in vari aspetti. Bisogna sempre avere la testa bassa per ottenere qualcosa di più. Dobbiamo cercare di essere motivati per ogni obiettivo». L’ultima frase lascia immaginare che l’allenatore non sia stato così soddisfatto dell’atteggiamento tenuto in occasione della partita contro il Chievo, che seguiva di pochi giorni la grande festa per la qualificazione agli ottavi. Ma il problema certo non si porrà allo Stadium juventino, dove la Roma deve sovvertire un trend da brividi: in sei anni ci ha perso sette volte su sette, sei in campionato e una in Coppa Italia. Il record negativo, la doppia batosta, rimane impresso nel curriculum romanista di Luis Enrique, che in due visite di cortesia incassò 7 gol, ma anche i successori non sono riusciti a portare via punti nel nuovo tempio juventino: Zeman, Garcia e, da ultimo, Spalletti, con la sorprendente scelta di schierare Gerson in marcatura su Alex Sandro, sono tutti tornati a mani vuote tra situazioni polemiche e manifesta inferiorità. Magari adesso, visto che anche Pallotta ha ottenuto il via libera per costruire uno stadio di proprietà, cambieranno i rapporti di forza pure sul campo.