Il Messaggero (S. Carina) – Non ci sarà bisogno di nascondersi per capire l’emozione che accompagnerà il ritorno di Dybala a Torino. Quella si è intuita già il giorno della presentazione a Trigoria con quel rispetto profuso nei confronti della sua ex squadra (“Chiaramente non esulterò se dovessi segnare contro la Juventus“) che ha fatto storcere il naso a chi è cresciuto a pane e Falcão. Altri tempi, altre squadre, probabilmente anche altri tifosi.
L’avvicinamento al big match di sabato a Torino è diverso e vede la Roma guardare dall’alto in basso i bianconeri. Ok, siamo soltanto alla seconda giornata ma fa sempre un certo effetto. Tra l’altro se è vero che la Roma si presenterà a Torino priva di due perni come Zaniolo e Wijnaldum, la squadra appare già aver assimilato al secondo anno la filosofia del suo Vate in panchina.
I due successi per 1-0 con Salernitana e Cremonese (che portano il totale, dall’arrivo di Mourinho, a 8) sono lì a confermarlo. Per un’estate a fantasticare sui magnifici 4 e alla fine a fare la differenza è la solidità difensiva con le reti risolutive di un centrocampista rimodellato mediano (Cristante) e di un difensore (Smalling). I gol arriveranno, come ha detto José, intanto l’importante è non prenderli.
E l’esame di sabato è significativo. Oltre al tabù Juventus Stadium (12 ko e appena un successo, a porte chiuse e con i bianconeri già campioni d’Italia che schierarono le seconde linee) il match contro la squadra di Allegri potrebbe rivelarsi un importante crocevia stagionale.