Il Messaggero (S. Carina) – Juric va per la sua strada. E poco importa che sia tortuosa, fatta di affondi, retromarce e nuove accelerazioni improvvise. Dopo aver spolverato il bastone alla vigilia del match contro la Dinamo Kiev, eccolo tirar fuori di nuovo la carota. Per molti ma non per tutti. Perché la bocciatura di Hummels è clamorosa: “Molto semplice, c’è l’allenamento e io scelgo chi sta meglio. Età e curriculum non li guardo, chỉ mi dà più sicurezza gioca. Si tratta di scelta tecnica, non so che dire. Ci sono caratteristiche che un allenatore preferisce“.
Il tecnico di Spalato quando si tratta di fare delle scelte non ha paura. Ed è quello che serve in questo momento. E poco importa se oggi la scelta di lasciare fuori Koné farà discutere. In mediana spazio a Cristante e Pisilli con Pellegrini e Dybala dietro Dovbyk. Serve una svolta. E questa la possono dare soltanto i tre davanti. Dovbyk appare stanchissimo ma deve giocare. Lorenzo sembra in ripresa ma ha bisogno di un gol per ripartire. E poi c’è Paulo, il fuoriclasse che deve prendere per mano la squadra. L’ultimo acuto lontano dall’Olimpico, non su calcio piazzato, bisogna tornare indietro addirittura alla finale di Budapest. Serve il leader tecnico, quello che con una giocata possa risolvere la partita.

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