Il Messaggero (S. Carina) – Si riparte. Altra sconfitta, altra ridda di voci, indiscrezioni. Juric salta, anzi no, forse si. Un clima d’incertezza dove ognuno può dire ciò che vuole con il tecnico croato che non può far altro che attendere. È diventato ormai una sorta di gioco del soldato: al primo ko parte lo schiaffo all’allenatore in attesa di capire se sia quello definitivo o meno. Giovedì la Roma gioca a Bruxelles contro l’Union Saint-Gilloise in Europa League e la squadra partirà per il Belgio il giorno prima. Tradotto: entro domani va presa una decisione. Coloro che sono deputati a farlo, dopo un blitz a Londra, da ieri sono a Parigi. Una tappa di avvicinamento verso Roma?

I Friedkin normalmente non decidono a caldo. Si prendono 24-48 ore di tempo. Ma siccome la situazione da Dead man walking di Juric va avanti da una decina di giorni, i tempi potrebbero essere ridotti al minimo. Bisogna capire soltanto cosa vogliono fare i proprietari del club. Affidarsi all’ennesimo traghettatore? E allora la figura di Ranieri avrebbe un senso. Sei me si da tecnico per poi affidargli un ruolo in società. Ma fino ai ieri sera Sir Claudio non era stato contattato. Come Mancini, anche lui è libero. Ma anche l’ex ct almeno per ora non ha ricevuto telefonate. Chi invece una chiamata dovrebbe averla ricevuta (probabilmente un sondaggio dalla Retexo di Gould) è Paulo Sousa, attualmente allenatore dell’Al-Ahli. Il portoghese ha una clausola con la quale potrebbe liberarsi ma il condizionale è d’obbligo. Si può togliere invece nel caso di un De Rossi-bis.