C’è qualcosa che non va. Lo dice Luis Enrique, lo pensa e lo penserà ancora di più questa mattina, se si ritroverà di fronte alla terza/quarta non convocazione inaspettata, Juan.
«È migliorato e sono contento – ha spiegato il primo in conferenza stampa – ma ancora gli manca qualcosa. Non è al top della condizione, deve continuare a lavorare. Juan è una possibilità, ma ancora non c’è». Parole che, a meno di colpi di scena, lasciano presagire un altro turno da spettatore per il secondo. La patata bollente sta tutta nei differenti punti di vista: il «Juan ancora non è pronto» del tecnico contro il «sono pronto» del giocatore. E forse anche in qualche lacuna comunicativa, visto che Luis Enrique ha parlato in separata sede con il difensore solo dopo Parma e basta. Juan, dopo aver lavorato sia a Trigoria che privatamente per recuperare, si ritiene apposto da quasi due settimane e non condivide la linea dell’allenatore. Oggi, infatti, si presentà al Fulvio Bernardini, si allenerà e in caso di convocazione diserterà l’Olimpico, visto il divieto stabilito da Luis Enrique per i non convocati, di passare a salutare i compagni nello spogliatoio prima della partita. Per il resto, questa mattina l’ultimo e decisivo test per Stekelenburg: il portierone spinge, ma a Trigoria non sono ancora sicurissimi e Lobont è pronto. Differente la situazione di De Rossi: recuperato senza se o ma.
Il Tempo – Matteo De Santis
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