Sorpresa, riecco Juan. Rieccolo in gruppo. Per la prima volta dall’infortunio, dalla lesione di primo grado alla coscia sinistra rimediata con il Milan, il brasiliano ha sostenuto un allenamento con il resto della squadra. Manca ancora troppo a Roma-Lecce, ma il recupero di Juan è comunque, decisamente, un’ottima notizia per Luis Enrique. Il difensore ha svolto l’intera seduta, l’ultima prima dei due giorni e mezzo di riposo che sono stati concessi alla squadra (si tornerà a pensare en el trabajo y el sudor lunedì pomeriggio), senza accusare fastidi: lavoro in palestra, uno contro uno, esercitazione tattica e consueto allenamento teso a migliorare la circolazione della palla.
Problemi? Zero, appunto. Ha destato un po’ di preoccupazione l’uscita di scena anticipata di Rosi. Aleandro ha rimediato una botta alla caviglia. In realtà non è nulla di grave. Con il Lecce ci sarà. Come Totti, che ha lasciato il campo qualche minuto prima della fine. Nulla di preoccupante, assicurano a Trigoria. E gli altri lungodegenti? Borini sta facendo del differenziato, ma è ancora lontano dal pieno recupero. Sotto osservazione è Kjaer, che però ieri si è allenato a parte. L’obiettivo è riuscire ad averlo a disposizione tra due domeniche. La Roma è ottimista. Se invece non ce la facesse, assieme a Burdisso potrebbero giocare o l’ormai ‘centralizzato’ Cassetti (che però non è affatto felice di coprire un ruolo non suo), o il quasi abile e arruolabile Juan. Oppure Heinze, che a Novara era stato tenuto in panchina lasciando tutti sorpresi. A sinistra dovrebbe tornare dal primo minuto José Angel, che ieri su Twitter e Facebook ha commentato: “Oggi (ieri, ndr) abbiamo svolto un lavoro molto duro a Trigoria!“. Si sapeva, si sapeva…
L’alternativa allo spagnolo, come al solito, è Taddei. E a centrocampo? De Rossi è sicuro di una maglia (e ci mancherebbe altro). Gago, che due giorni fa si è detto soddisfatto di giocare intermedio destro, quasi. Se non altro, per l’assenza certa di Pizarro, ancora fuorigioco per una distorsione al ginocchio. Per il ruolo di intermedio sinistro, ma pure per quello di trequartista, tutto ruota attorno a quello che Lucho deciderà su Pjanic, ma soprattutto su Totti. Perché se Francesco sarà schierato nel ruolo consueto (con Luis Enrique) di trequartista, il bosniaco scalerà a centrocampo, vicino sa De Rossi. Se il Capitano giocherà invece là davanti in coppia con Osvaldo o Bojan (più difficilmente Borriello), il ruolo di jolly sarà affidato a uno tra Lamela, segnalato in gran forma, e Pjanic. Una cosa è certa. Se Miralem sarà impiegato dalla trequarti in su, potremmo rivedere in mezzo al campo un certo Simone Perrotta. Ma pure qui il tecnico asturiano ha anche altre cartucce da sparare. Greco, per esempio. Ma pure Simplicio, che un giorno – chissà – potrebbe riemergere dall’oblio.
Il Romanista – Bartolo De Vecchi