Corriere dello Sport (U. Trani) – La Roma fa il pieno. Ma non c’entra stavolta il pubblico. Il riferimento è mirato agli infortuni che ormai si moltiplicano di partita in partita. E, guardando il calendario, proprio nella fase cruciale dell’annata. Stagione finita per Karsdorp, ko anche Smalling e Llorente, con la difesa dimezzata. Fuori pure Wijnaldum e solo panchina per Dybala, giustamente preservato contro il Milan.
Come se non bastassero, a loro si sono aggiunti durante la partita contro i campioni d’Italia altri tre giallorossi: Kumbulla, Belotti e Bove. La volata fine stagione è partita e José rischia di doverla affidare ai suoi gregari, cioè ai panchinari che difficilmente hanno spazio nella formazione titolare.
Ad esempio, con la difesa in piena emergenza, ha riproposto Celik per far riposare Zalewski e soprattutto ha affidato il ruolo di Smalling a Kumbulla. Il primo infortunio nella sfida con il Milan è andato a incidere proprio sull’impostazione della partita. Finiti gli specialisti del reparto arretrato, Cristante è stato abbassato in difesa.
Oltre a El Shaarawy, spesso utilizzato e non solo in corsa, ha avuto minuti a disposizione addirittura Camara, quando Bove si è definitamente fermato, e nel recupero Solbakken per Abraham. Mourinho ha avuto la possibilità di portare in panchina solo dieci ricambi. Tra loro, i portieri Svilar e Boer e i giovanissimi Tahirovic e Volpato, entrambi classe 2003. Il paragone a qualche metro di distanza. Basta andare a leggere i giocatori, quattordici, seduti accanto a Pioli. La differenza nella rosa è sotto gli occhi di tutti. Eppure, pensate un po’ lo scontro diretto è finito in parità.