La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – “Non era la partita per regalare spettacolo. Non avessimo vinto sarebbe esploso il Colosseo e ci sarebbe stato un attacco a San Pietro. Contava vincere e lo abbiamo fatto”, queste le parole di Mourinho nel postpartita di Roma-Frosinone.
I giallorossi infatti non sono stati scintillanti ma essenziali: “Dopo Genova non era facile. Abbiamo gestito la partita senza panico, non eravamo freschi né mentalmente né fisicamente. Abbiamo lavorato di squadra contro un Frosinone ben organizzato”.
Poi lo Special One ha parlato di Lukaku: “Per fortuna che Lukaku segna, altrimenti sarei stato responsabile anche di questo. Non sono l’allenatore che lo ha distrutto qui a Roma…”. Il tecnico si è soffermato sulle cose che non gli sono piaciute in questo periodo: “Tre mesi fa ero amato, tutti erano presi dal panico che potessi andar via. E’ vero, abbiamo avuto un inizio di campionato orribile, ma è una cosa multifattoriale. Sapevo che la squadra è con me, che me lo avrebbe dimostrato a prescindere dal risultato finale. Il futuro? Non devo parlare con i Friedkin, il futuro è il contratto fino al 30 giugno”.