Il Tempo (A.Serafini) – Finora il destino in giallorosso sembra avergli riservato lo stesso percorso, ma ad un passo dall’apertura della finestra di gennaio, gli incroci del mercato potrebbero intraprendere strade differenti. Soltanto una questione di prospettive per Iturbe e Gerson, finiti per motivi differenti in fondo alla classifica dei giocatori utilizzati finora da Luciano Spalletti, che nell’arco degli ultimi mesi ha avuto modo di valutare e lavorare sulla crescita dei talenti più giovani della rosa. Una «sostanziale» curiosità ha convinto il tecnico durante l’estate nel voler tastare da vicino le doti e le potenzialità (finora inespresse) dell’argentino, tornato nella capitale dopo la deludente parentesi in Inghilterra. Dal ritiro di Pinzolo in poi però, le cose non sono cambiate più di tanto: un’ occasione dopo l’ altra, Iturbe non è riuscito a confermare le iniziali impressioni positive di Spalletti: «Vederlo allenarsi mi manda in confusione – le parole dell’allenatore toscano al termine dell’ultima sfida di campionato con il Bologna – non ho mai visto uno che ha quella forza fisica, quegli strappi in velocità. Ci mette una forza che regge qualsiasi confronto fisico, ma quando l’ho usato in partita non è mai stato in condizione di esprimere quello che fa vedere in allenamento». Di conseguenza, anche se una scelta definitiva non è ancora stata presa, l’assenza di Salah durante l’impegno in Coppa d’Africa, sta obbligando la Roma ad una nuova necessaria riflessione.
Sostituire l’egiziano con l’arrivo di un altro esterno d’attacco toglierebbe di conseguenza ulteriore spazio ad Iturbe, che in attesa di una comunicazione da parte della società sta già pensando ad una futura desti nazione, anche se limitata fino al termine della stagione. Le offerte per il ragazzo non mancano sia in Italia che in Europa, nonostante la formula della cessione non si smuova dalla richiesta del prestito secco con eventuale diritto di riscatto. Poche le probabilità quindi di una cessione definitiva già a gennaio. Discorso diverso per Gerson, che rispetto al compagno ha totalizzato un minutaggio addirittura inferiore. L’alto in vestimento per il trasferimento e la giovane età del calciatore però (compirà vent’anni il prossimo maggio) hanno spostato inevitabilmente le quotazioni di una permanenza nella capitale. Per facilitarne l’ambientamento nel calcio europeo, Spalletti ha finora utilizzato più bastoni che carote. Ma la sensazione di un leggero spostamento in positivo si è registrata nei numeri dell’ultimo periodo e nel cambio di atteggiamento del numero 30 adottato soprattutto durante il lavoro quotidiano a Trigoria. Per questo lo scenario di un addio temporaneo a gennaio non appare affatto scontato, considerando inoltre la scarsa volontà del tecnico di dare il via libera ad un cambio in corsa a centrocampo (per esempio il possibile passaggio in giallorosso di Wilshere nella scorsa estate avrebbe liberato la cessione in prestito del brasiliano). Le priorità, per ora, sono altre.