E’ uno dei pochissimi rimasti a Trigoria,Manuel Iturbe, osservato speciale di Garcia. Così, mentre il tecnico e Totti regalano sorrisi ai fotografi per certificare, se ve ne fosse bisogno, che il loro rapporto non è stato minimamente intaccato dalla sostituzione col Torino, l’ex Verona sa di dover utilizzare questi giorni per migliorare la sua condizione fisica. Tanto lavoro extra, dal punto di vista fisico, per il numero 7, che non troppo brillante è infatti apparso in questa prima fase della stagione, costretto, tra l’altro, a portare sulle spalle la responsabilità dei tanti soldi investiti dalla Roma per portarlo nella capitale. Ma Iturbe è uno tosto, ventunenne atipico, talmente autoironico da essersi definito al momento una “pippa” per come sta giocando. Garcia, che la scorsa estate ha chiesto pazienza all’ambiente per togliere pressione al ragazzo, si sta concentrando molto sull’addestramento di questo giovane talento, intenzionato a farlo giocare con continuità per affidargli la Roma del futuro. Prima a Bergamo, dopo la sosta (Gervinho rientrerà solamente a due giorni dalla gara con l’Atalanta), poi a Mosca, nella sfida di Champions.
Intanto Cole a Sky parla di scudetto polemicamente. «Possiamo vincere il titolo se non troviamo persone che regalano rigori per falli commessi fuori area». Chiaro il riferimento all’arbitraggio di Rocchi in Juve- Roma. «Abbiamo la giusta mentalità nello spogliatoio e la voglia giusta. In più ci sono giocatori di talento e quindi restiamo molto fiduciosi ».
La Repubblica – F. Ferrazza