Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, è stato intervistato durante il post-partita di Fiorentina-Roma 2-0. Queste le sue parole:
ITALIANO A DAZN
Cosa cambia questa partita? Quanto servivano?
Servivano perchè inaspettatamente eravamo caduti. A Milano avevamo fatto bene ma senza punti. Abbiamo dato continuità, ci tenevamo. Abbiamo fatto un grande campionato. Se arriviamo così concentrati è difficile per gli altri in casa nostra. Prestazione ottima.
Cosa manca alla Fiorentina per rimanere in pianta stabile lissù?
Il primo anno, progetto nuovo. Pensiero nuovo. Quasi tutto cambiato rispetto a qualche anno prima. È un percorso, penso che con gli alti e bassi sia normale. Ci vogliono anni, partite. Ci vuole l’esperienza necessaria. L’Atalanta dopo 5 anni fa cose meravigliose. Si sono buttate le basi. Bisogna essere bravi a migliorare.
Amrabat ha fatto finalmente l’Amrabat. È tornato al suo livello…
È un ragazzo che quest’anno purtroppo per la sana competizione ha dovuto masticare amaro. Si è sempre fatto trovare pronto. Quando ha ritmo può diventare devastante. Ha avuto un periodo non bello, si era seduto, appannato. Sta tornando fuori le ultime partite. Bastava tirare fuori il fuoco dentro.
Vedendo le ultime giornate, si fanno tabelle?
Stiamo alle ultime due battute. Stanchezza mentale, fisica. Sono mesi che andiamo a mille all’ora. Siamo lì dall’inizio. Sinceramente ci teniamo a rimanerci. Chi sbaglierà meno riuscirà ad arrivare in zone dove noi ci auguriamo. È una piazza importante. Sono venuti in 8 mila all’allenamento per arrivare a coronare un sogno.
ITALIANO IN CONFERENZA STAMPA
“Alle volte non si hanno sempre tutte le risposte ai momenti negativi che arrivano: i ragazzi si sono dimostrati attenti. Abbiamo fatto una delle migliori gare della stagione, ho visto esultare i ragazzi in modo esagerato dopo le tante sconfitte in cui siamo incappati“.
Nico Gonzalez?
Purtroppo come tutta la squadra tante volte ha avuto alti e bassi: è un nazionale argentino, un campione del Sudamerica e un giocatore di alto livello. Sta a lui convincersi che può fare la differenza. Lavorare sulla settimana tipo? Chi non è abituato a giocare ogni tre giorni qualcosa la paga. Si pagano gli impegni ravvicinati mentre lavorare con una settimana tipo ti permette di entrare nei dettagli.
Amrabat?
Ho scelto lui perché l’ho visto bene a Milano, nulla da togliere a Torreira.
Le parole di Mourinho sul Var?
Non ho visto bene il contatto: quest’anno a noi ce ne sono capitate di tutti i colori. L’episodio è stato un premio al nostro approccio.
L’importanza dello staff?
A questi livelli non si può lavorare da soli, serve sempre qualcuno dietro un allenatore: serve gente che lavora durante la settimana, di professori.
Il destino nelle nostre mani?
Abbiamo la possibilità in due partite di trovare la nostra ciliegina: a Genova avremo una trasferta difficile. Tornerà Torreira dal 1’, arriva da un periodo così e così fisicamente, lunedì tornerà nella zona di campo dove ha fatto già belle cose.
Il mancato terzo gol?
Oggi abbiamo giocato contro una grande squadra e non abbiamo trovato tante azioni da gol: siamo stati bravi a sfruttare le prime due. Forse Piatek nel finale poteva fare gol. Certo, con il terzo gol la classifica sarebbe stata migliore. Le squadre vere sono quelle che ribaltano i risultati.