Niccolò Pisilli, calciatore della Roma, è impegnato con la Nazionale italiana dopo la convocazione di Luciano Spalletti. Il giallorosso ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole:
Con quale spirito vi approcciate a questo doppio impegno?
È un onore essere qui, una grande soddisfazione. Le parole del mister fanno molto piacere e spero di poter trasformare queste belle parole in fatti concreti.
Ti aspettavi questa chiamata?
La chiamata l’ho scoperta leggendo la pre-convocazione. All’inizio non me l’aspettavo per niente, poi ho detto “Vedremo…” senza troppe pretese. Ora cercherò di imparare da tutti i miei compagni di squadra che sono il meglio del meglio.
A chi pensi di somigliare? Che giocatore pensi di diventare da grande?
Il mio obiettivo è migliorarmi giorno dopo giorno e imparare un po’ da tutti. Non me la sento di dire un nome, provo a rubare un pezzetto da tutti i miei compagni.
Hai un pensiero da dedicare a Mourinho e De Rossi? Quanto sono state importanti le Under per arrivare alla Nazionale maggiore?
Ci tengo a ringraziare De Rossi, Mourinho e Juric, grazie a loro ho avuto l’opportunità di essere qui. Per quanto riguarda le Under dico che quando si veste la maglia della Nazionale è sempre un onore, sono state tutte esperienze che mi hanno arricchito. De Rossi e Mourinho mi hanno dato l’opportunità di giocare, che è la cosa più importante.
Chi devi ringraziare per essere qui?
Devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine.
Cosa pensi di portare portare in più a questa Nazionale?
La squadra è talmente forte che sarebbe irrispettoso dire di portare qualcosa in più, ma cercherò di dare tutto me stesso.
Qual è il calciatore a cui ti ispiri?
Non ho un nome preciso da fare. Nel mio ruolo cerco di imparare un po’ da tutti.
Frattesi recentemente ti ha elogiato e ha detto che spera tu possa diventare un simbolo della Roma, ti piacerebbe?
Le sue parole fanno moltissimo piacere. Io sono un tifoso romanista, ma è ancora presto per dire se potrò fare una intera carriera alla Roma.
Hai come obiettivo quello di far parte del gruppo che tra due anni andrà al Mondiale?
Giocare un Mondiale è il sogno più grande che ogni bambino può avere quando inizia giocare a calcio, me lo auguro con tutto me stesso.
Dove senti di dover migliorare?
Ancora su tanti aspetti. Forse sui contrasti fisici, devo ancora strutturarmi.
Sei iscritto all’Università, a che punto sei e che valore dai allo studio? È vero che ti sarebbe piaciuto diventare un giornalista?
La mia famiglia ci tiene tantissimo allo studio. Studio Scienze della Comunicazione, ora gioco a calcio e poi vedremo. Il giornalismo mi affascina, ma ora penso a giocare a calcio.
Qual è il giocatore che ti ha impressionato di più vedendolo dal campo?
Non ho ancora tante partite, ma dalla panchina ho potuto vedere l’intensità con cui giocava Frattesi: mi ha impressionato molto.