Lorenzo Pellegrini ha rilasciato un’ intervista al sito dell’UEFA in vista del match decisivo contro la Croazia. Queste le sue dichiarazioni:
Prima partita molto convincente contro l’Albania, poi la frenata contro la Spagna… com’è l’atmosfera nel gruppo dopo quella sconfitta?
“Ovviamente l’atmosfera non è come dopo la partita con l’Albania. Per bravura della Spagna e per nostre responsabilità non abbiamo fatto una partita all’altezza dell’Italia. Una partita difficile ma che ci può consigliare su ciò che ci aspetta dopo. Il nostro sguardo, la nostra mente sono già alla prossima partita. Il nostro obiettivo è superare il gruppo e daremo tutto per riuscirci”.
Cosa si impara da una partita come quella con la Spagna?
“In realtà ci sono molti spunti. Il mister Spalletti vuole dominare le partite e quello è il nostro obiettivo. Ovviamente con la Spagna non ci è riuscito. Cercheremo di curare ogni dettaglio per riuscire ad essere quello che vogliamo essere”.
Poi quella voglia di dimostrare che siete voi i campioni d’Europa…
“Assolutamente sì. Sappiamo che sono cambiate tante cose e che ci sono tante squadre forti, ma noi veniamo qui per giocarcela con tutti e soprattutto per dare il nostro 100%. Diventa difficile fare pronostici, ma siamo un bel gruppo, siamo uniti, cerchiamo di seguire il mister al 200%, tutto quello che ci chiede, che ci dice. Continueremo a farlo per prenderci una soddisfazione e rendere i nostri tifosi orgogliosi”.
A livello personale, capitano della Roma, maglia numero 10 dell’Italia. Senti il dovere di prendere per mano la squadra in questa situazione?
“Diciamo che è uno dei miei obiettivi quello di cercare di trasmettere la mia personalità, la mia tranquillità ai miei compagni perché queste sono partite, sono emozioni diverse da quelle che vivi con un club. Un fattore che è mancato contro la Spagna e non dovrà più succedere perché adesso inizia il momento in cui bisogna tirare fuori il meglio da ognuno di noi”.
Due risultati su tre contro la Croazia, ma non influenzerà il vostro modo di giocare
“No, assolutamente no. Noi affronteremo la Croazia per fare ciò che vogliamo fare, dominare la partita e vincerla”.
La Croazia ha perso 3-0 con la Spagna e pareggiato con l’Albania, ma è sempre un’avversaria da prendere con le molle.
“La Croazia è una squadra forte. Ha giocatori incredibili. Ha iniziato male il torneo con la Spagna ma anche in quella circostanza ha giocato bene, creando tante occasioni. La Croazia ha qualità, noi cercheremo di fare la partita, di dominare, poi in base a quello che succederà, penseremo a come rispondere lì sul campo al momento”.
Qualità ma anche tanta esperienza con giocatori che forse sono all’ultimo torneo. Può essere un fattore decisivo?
“Vero, noi abbiamo tanti giocatori alla prima esperienza. Anche io visto che ho saltato quello del 2020 (per infortunio, ndr). Normale sentire un po’ di emozione soprattutto inizialmente. Penso che si debba avere la capacità di capire che rappresentiamo il nostro popolo e in determinati momenti che si vuole fare quel qualcosa in più”.
Cosa pensi in particolare di Luka Modrić?
“Modric è un giocatore eccezionale, sicuramente non lo devo dire io, è l’artefice di se stesso. E’ un calciatore incredibile, con una qualità impressionante ma non solo. Ha anche una grande personalità, su di lui in un momento difficile puoi sempre contare. Soprattutto per questo credo sia un modello per tanti giocatori”.
Servirà più testa o cuore?
“Serviranno tutti e due perché solo una o l’altra cosa non ti fa andare avanti. Il cuore serve perché quando indossi la maglia della nazionale, rappresenti un’intera nazione. Bisogna tenere a mente che è una responsabilità grande e bisogna avere la personalità necessaria per assumersi questa responsabilità. E poi ci vorrà testa perché in partite così importanti sono i dettagli a fare la differenza e in quelli la testa ti aiuta tanto”.