Il Tempo (S.Pieretti) – A.a.a. cercasi commissario tecnico. Antonio Conte ha saputo costruire dalle macerie del Mondiale brasiliano un bel gruppo, ha portato la squadra alla fase finale dei prossimi Europei in Francia, ma lì si fermerà; troppa la voglia di vivere quotidianamente lo spogliatoio, il campo di allenamento, eccessivo il desiderio di sentire l’adrenalina del campionato e delle coppe: neanche il ruolo plenipotenziario farà retrocedere dalle sue intenzioni.
Il presidente federale Tavecchio proverà a corteggiarlo, ma non aspetterà all’infinito: entro aprile bisognerà prendere una decisione, tanti gli allenatori che parteciperanno al toto cittì, nomi importanti, di successo, ma anche tecnici emergenti. Per Carlo Ancelotti l’incarico di commissario tecnico sarebbe il coronamento di una carriera eccellente, iniziata proprio a Coverciano come vice di Arrigo Sacchi nel 1992.
Ha vinto ovunque, in Italia, Inghilterra, Francia e Spagna, è l’unico tecnico (insieme all’inglese Paisley) ad aver vinto tre volte la Champions League da allenatore. Un altro candidato dal curriculum convincente è Fabio Capello, 69 anni, un percorso simile per club allenati e successi ottenuti. Il friulano può vantare anche l’esperienza alla guida dell’Inghilterra e della Russia: mascella volitiva, schiena dritta, mano decisa, caratterialmente molto vicino all’attuale tecnico degli azzurri, assegnargli la panchina potrebbe essere una logica conseguenza che garantirebbe una continuità di gestione. Ma dalle stanze segrete di via Allegri il nome più sponsorizzato al momento è senz’altro quello di Fabio Cannavaro affiancato da Marcello Lippi che andrebbe a ricoprire il ruolo di direttore tecnico. Cannavaro ha poca esperienza come allenatore, Lippi ne ha troppa: una panchina per due, si tornerebbe indietro di oltre quarant’anni, ai tempi di Fulvio Bernardini ed Enzo Bearzot. Ma per preparare il Mondiale russo la scelta potrebbe cadere anche su «uno di casa»: Luciano Spalletti, toscano di Certaldo, ha vinto due scudetti con lo Zenit San Pietroburgo. Rispetto agli altri ha una bacheca meno ricca, dopo l’esperienza maturata nella Roma è un uomo abituato a navigare con ogni mare. Il prossimo cittì della Nazionale, come quello attuale, potrebbe arrivare da casa Juve: Massimiliano Allegri ha un contratto fino al 2017, ma se in casa bianconera le cose dovessero continuare ad andar male come adesso, non è da escludere neppure la candidatura del tecnico livornese.
Ultimo, ma non ultimo c’è Vincenzo Montella. Ha chiuso in maniera burrascosa la sua esperienza alla Fiorentina, ma in Toscana ha dimostrato il suo valore attuando un gioco piacevole e redditizio. Potrebbe essere lui l’homo novus di Coverciano, anche se la lista dei papabili sembra essere infinita: da Mazzarri a Ranieri passando per Zaccheroni fino ad arrivare all’attuale tecnico dell’Under 21 Gigi Di Biagio. Per il dopo Conte ci sono tutti, perché in fondo – in Italia – siamo 60 milioni di allenatori.