La Gazzetta dello Sport (F. Piatrella) – Matteo Darmian ha avuto un dejàvu spiacevole. Quando si è palesato davanti alle telecamere ha rivissuto l’incubo di dieci anni fa, solo che al posto di Diego Godin – il giustiziere dell’Italia al Mondiale brasiliano – c’erano i volti sornioni e sorridenti di Remo Freuler e Ruben Vargas. Darmian era titolare anche nel 2014 contro l’Uruguay, all‘Arena das Duna di Natal. “Avremmo dovuto fare meglio – ha raccontato il terzino dopo la gara -, ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e metterci la faccia. Spiegare l’eliminazione è difficile, prevalgono il rammarico e la delusione. Chiediamo scusa a tutti per ciò che è successo. Ora è il momento di riflettere, ma il Mondiale 2026 è il nostro prossimo obiettivo”.
Anche Bryan Cristante, campione d’Europa nel 2021, ha usato parole simili: “Non c’è nulla da salvare, andiamo a casa meritatamente. La Svizzera ci ha messo sotto dal punto di vista fisico, di organizzazione e di gioco. Quando vedi questa differenza arrivi sempre in ritardo. Ora bisogna ripartire con qualcosa di nuovo, non sono andate diverse cose. Avevamo un’altra voglia, ma la Svizzera ha fatto tutto meglio di noi. E riguardo la condizione abbiamo girato così male che non dipende da un solo fattore, è presto per trovare un perché”.