Italia, ceffone che brucia

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Il Corriere della Sera (A.Bocci) – La prima sconfitta della stagione, dopo quattro vittorie consecutive, è uno schiaffone sulle ambizioni di Antonio Conte. Per ben figurare all’Europeo in Francia tra sei mesi servirà molto più del temperamento che gli azzurri mettono in dosi industriali nella sfida al talento dei Diavoli Rossi. Il Belgio vince e alla fine quasi stravince, ma per un’ora l’Italia è dentro la partita: corta, stretta, a volte barcolla, ma resta in piedi e ha l’occasione più clamorosa per rompere l’1-1 del primo tempo firmato da Candreva e Vertonghen. Eder, liberato da un sontuoso tocco morbido di Soriano, spreca la più incredibile delle occasioni calciando sulla traversa quasi a porta vuota. Poi però nel finale l’incantesimo si scioglie e il talento dei belgi, abbinato agli errori clamorosi degli nostri difensori, ci affossa: è Bonucci a regalare il pallone ad Hazard nell’azione del 2-1 di De Bruyne, un controbalzo maligno che stende Buffon.

E anche il 3-1 definitivo nasce da una ripartenza sbagliata così Batshuayi, entrato come un tornato sulla partita, infila Buffon sul suo palo da distanza ravvicinata. Ci conforta che Mignolet abbia chiuso la serata con tre grandi parate, la più difficile su Pellè poteva vale il 2-2. Ma Conte dovrà riflettere. La difesa della Juve non è più quella di una volta (si vede anche in campionato). E in attacco servirebbe più talento, precisione, freddezza. La sfida è intensa, il ricordo delle vittime dell’Heysel toccante. Al minuto numero trentanove la partita si spegne in un attimo, il pallone rotola vuoto e lo stadio applaude mentre sul tabellone luminoso compaiono uno ad uno i nomi di chi ha perso la vita in quella serata di follia. Conte è il primo a far cenno che bisogna fermarsi ed è anche il primo trenta secondi dopo a calarsi nuovamente nella realtà di questo incrocio intrigante e complicato.

L’Italia comincia bene: Candreva, che ha vinto il ballottaggio con El Shaarawy, firma dopo 145 secondi il gol più veloce della storia contiana avviando l’azione con un lancio illuminante per Florenzi e ribattendo in rete la deviazione di Mignolet sul tiro corto di Pellè. Un acuto figlio del lavoro del c.t. in allenamento: Candreva accende il gioco e si infila dentro l’area dopo una corsa di 50 metri. Il Belgio non si scoraggia, magari non è formidabile nella fase difensiva, ma impressionante quando riparte con i tre tenori, Ferreira Carrasco, Hazard e De Bruyne. L’angolo di quest’ultimo diventa l’assist per l’inzuccata vincente di Vertonghen che sfugge a Parolo. E nel finale, dopo aver menato le danze per quasi tutto il secondo tempo, i Diavoli riescono a vincere la resistenza azzurra. Segnano due volte e strizzano l’occhio all’Europeo. Loro si che possono sognare Parigi. Noi ancora no. Se non abbiamo talento servono più personalità e attenzione. Lo spirito è quello giusto, ma contro avversari di questo livello non può bastare.

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