Gian Piero Ventura, ct della nazionale, ha parlato in conferenza stampa della partita di ritorno contro la Svezia, prevista lunedì alle 20.45 a San Siro, insieme al capitano Buffon. Queste le loro parole:
Per Ventura: quanto cambierà la squadra rispetto a Solna?
Qualcosa cambierà, sono passate solo 48 ore. Speriamo che cambi in meglio visto il risultato, ma questo lo vedremo alla fine della partita.
Per Buffon: è il momento di maggior tensione da quando sei in Nazionale?
Sicuramente è un momento molto alto di tensione, è inevitabile vista la posta in palio e visto il senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere. È inutile negarlo, c’è la positività e la possibilità di ribaltare il risultato e noi culliamo questo sogno, avendo ben presente che è una partita importante per noi, per la Nazione e per la storia della nostra Nazionale.
Per Buffon: hai pensato anche all’eventualità peggiore in caso di uscita dal Mondiale, nel tuo rapporto con la Nazionale?
È capitato tante volte nella mia carriera di essere di fronte a dei bivi importanti. Spesso è stato il dentro, altre volte è stato il fuori, è il percorso di ognuno di noi. Non cambia niente per quel che concerne il mio futuro, quello che cambia è che una possibile vittoria, al di là del mio prosieguo azzurro, vuol dire tanto per tutti noi, per il mister, per il tifosi e per il movimento calcistico. In questo momento la mia situazione è secondaria, non conta nulla. Abbinerei la soddisfazione personale a quello collettivo, che è sicuramente più importante.
Per Ventura: sui playoff?
Sono consapevole che la gara è fondamentale per noi, ma è lo stesso scenario che c’era quando ho firmato con la Nazionale. Sapevamo che c’era la Spagna e che avremmo potuto finire ai playoff. Non ci può sorpresa per essere arrivati a questo punto. Sinceramente non capisco: ci si sorprende del fatto che adesso siamo qui a giocarci questo spareggio, ma questo scenario era chiaro sin dall’inizio. Adesso siamo qui, se perderemo si faranno determinate considerazioni, se vinceremo se ne faranno altri.
Per Ventura: l’arbitraggio di Cakir?
Credo che l’arbitraggio in Svezia poteva essere gestito meglio, ma fa parte del gioco. A fine partita ho solo detto che la partita poteva essere gestita in maniera più corretta. Certo che se poi domani uno dei nostri giocherà con la maschera protettiva per il naso. Noi siamo l’Italia, se ci qualifichiamo, lo faremo giocando al calcio. Io non so che partita ci sarà domani, ma spero che ci sarà correttezza.
Per Buffon: come la state vivendo?
Noi giocatori viviamo questa gara in modo sereno, ma ognuno di noi la vive nel suo modo personale. Per quanto mi riguarda da venerdì sono in tensione, ho la giusta attenzione per questa partita. Agli italiani non vogliamo dare messaggi a parole, ma sul campo. Certo li invitiamo a sostenerci, ma ora da parte nostra è arrivata l’ora dei fatti. La Svezia gioca in modo consolidato da molti anni, il loro atteggiamento cambierà poco. Dipenderà molto da come noi scenderemo in campo.
Per Ventura: cosa servirà domani?
Domani servirà tutto: tattica, cuore e determinazione. I consigli degli altri? Io ascolto tutto, ma alla fine decido io. Usiamo la nostra testa, il campo ci dirà se avremo ragione.
Per Buffon: domani tutti vestiti di azzurro?
Mi piacerebbe ed emozionerebbe se chi verrà allo stadio svestisse i colori del proprio club per vestire soltanto l’azzurro che ci accomuna tutti.
Per Ventura: Jorginho?
Quello che ho detto in passato sul suo conto lo pensavo e non cambio idea. Bernardeschi è qui, a disposizione, e può essere utile come tutti gli altri.
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