Sono trascorsi 2693 giorni dall’inaugurazione dello Juventus Stadium e, ormai possiamo ben dirlo, l’effetto trascinamento non c’è stato. Quell’8 settembre 2011, a Torino, si aprirono le porte del primo stadio moderno e polifunzionale d’Italia, nell’illusione che tutto il movimento, e non solo il club bianconero, sarebbe entrato nel futuro. Nella capitale l’avveniristico progetto della Roma a Tor di Valle, al netto dell’inchiesta sul costruttore Parnasi (nessun atto è stato macchiato da episodi corruttivi), ha subito il taglio delle cubature dalla giunta Raggi: ora si è in attesa del parere del Politecnico di Torino sulla viabilità e soprattutto dell’approvazione della variante urbanistica da parte del Consiglio comunale, in programma entro marzo, per poi incassare il via definitivo dalla Regione. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.