Il Messaggero (U.Trani) – I tre pali di Kolarov, Nainggolan e Perotti fanno rumore. Mai quanto quello insopportabile della Var che ha condizionato il match (e qui non c’entra la sfortuna). Basta pensare che il blackout è arrivato all’11° minuto della ripresa, con la Roma in vantaggio. L’errore, però, più che di Irrati è di Orsato che ha portato completamente fuori strada il collega. Quando l’arbitro, dopo il fallo evidente di Skriniar su Perotti in area di rigore, ha chiesto di controllare meglio al monitor, Orsato si è limitato a negare a Irrati quell’entrata che invece, come hanno poi dimostrato le moviole nel dopo gara, era da punire. La gaffe in tandem non è ammissibile. Come ha sottolineato il presidente Pallotta, infuriato da Boston: «Hanno deciso di metterla proprio per questi casi, ma se non la usano a cosa serve?». Probabilmente l’incertezza di Irrati che, in posizione corretta (cioè vicino alla zona dove c’è stato il contatto tra il difensore dell’Inter e l’attaccante della Roma), ha spinto proprio l’arbitro di Schio ad analizzare con superficialità. Ci sarebbe anche altro. Come la spizzata di testa di Dzeko, sempre nella ripresa, respinta di mano da Miranda. Nessuno ha visto, in campo. E, per non sbagliarsi, nemmeno fuori. Nel primo tempo, invece, la gomitata di Borja Valero a Nainggolan. Oscurata anche quella. Non dalla Var, direttamente da Irrati e dall’assisstente Meli.