Leggo (E.Sarzanini) – Al derby da terza, a pari punti con i cugini, quota 60: una colleganza mai cosi gradita. Simone Inzaghi stacca pure l’Inter e doma anche l’Udinese con la decima vittoria esterna di fila. Un record per questa Lazio sempre più da trasferta e mai cosi cinica, capace di ribaltare lo svantaggio iniziale e di portarsi a casa tre punti nel momento più importante della stagione. L’ex Oddo qualche grattacapo l’ha creato solo all’inizio con le incursioni di Larsen e il gol di Lasagna ak 13’; e a fine gara ha pure contestato: «Partita decisa dall’arbitro». Pian piano la squadra prende le misure e ribalta tutto in 10 minuti con Immobile (sigillo numero 27, record assoluto e sempre più capocannoniere) e Luis Alberto. I due giocano 71 e 60 minuti, il pensiero del Salisburgo e del derby è incombente anche per l’allenatore, «ma nella formazione di giovedì non mi farò condizionare dal derby» giura Inzaghi che promuove la formula tutta qualità a quattro, con Ciro, Luis Alberto, Milinkovic e Anderson e che poi promette: «Sarà una grandissima stracittadina. Normale che si perda equilibrio in certi momenti della partita, ma Luis Alberto e Milinkovic alla qualità che già posseggono hanno aggiunto tanta quantità» chiosa l’allenatore.
Poi, infastidito, replica a quanti vorrebbero evitare le distrazioni difensive: «Eliminando qualche amnesia al posto di fare 108 gol ne avremmo fatti 60, ma noi proponiamo calcio, a volte si rischia più del dovuto; questo è il calcio che piace a me e alla mia squadra; dobbiamo pero eliminare distrazioni che ci costano qualche gol di troppo». Il derby è in arrivo ma «prima c’è l’Europa che vogliamo onorare dopo tutti i sacrifici fatti» precisa il tecnico. ll 2-1 di Udine conferma la bontà di un lavoro partito la scorsa estate. Simone Inzaghi lo ricorda con orgoglio: «Nel mio cuore avevo la speranza che i nuovi acquisti ci potessero aiutare e qualcuno potesse esplodere come Luis Alberto che quest’anno si è consacrato». Immobile si gode i tre punti: «Anche se non abbiamo giocato la nostra migliore gara, era importante solo vincere. Il mio cambio? Il mister era preoccupato per la diffida, rischiavo di saltare il derby». Poi l’elogio al gruppo: «Andiamo avanti così, umili ma uniti, testa a giovedì dove nulla è scontato». In Austria in palio ci sono le semifinali di Europa League e centrarle sarebbe un ottimo viatico in vista del derby.