Sarà per clima di buonismo che aleggia nell’aria mentre aspettiamo Babbo Natale, o perché le favole sotto le Feste assumono contorni diversi e diventano quasi credibili… Oppure perché nel mondo del calcio ormai abbiamo visto di tutto: gente cacciata che rientra dalla finestra, fenomeni del passato pronti a giocarsi tutto per un piatto di lenticchie o dirigenti che dopo anni di soprusi, pressioni e magheggi, scoprono di non aver rappresentato nessun altro se non loro stessi. Scopriamo così, direttamente da Radio Deejay, l’insospettabile verità sulle vicende giallorosse degli ultimi anni. Scopriamo che la Roma gestita da Rosella Sensi non era affatto una società sull’orlo del fallimento(o come dicono gli economisti «tecnicamente» già fallita).
Ma è il passato e la dignità dice di andare al presente. C’è una squadra che fatica a trovare la sua identità, un tecnico sulla graticola, una piazza di nuovo in fermento e il futuro di qualche pezzo da novanta tutto da definire. Insolita la smentita arrivata ieri sul fronte De Rossi in merito a un’intervista d’Oltremanica. La Roma prima dice che è datata, poi la smentisce, sintomo che qualcosa non torna. Così come non torna il nervosismo del principe giallorosso fin troppo stressato dalle voci che si rincorrono nella Capitale. Perché non firma l’offerta sontuosa che sfiora i sei milioni a stagione? Ma siamo sicuri che ognuno stia svolgendo il suo ruolo? Il dubbio a questo punto è quantomeno, lecito
Il Tempo – Tiziano Carmellini