Garcia: “Per allenare a Roma ci vuole carattere, l’ho capito subito”

Garcia conferenza Roma-Verona PRRudi Garcia torna a parlare della sua esperienza a Roma. Questa volta, come riporta Romanews.eu, rilasciando un’intervista al canale francese, Canal+: “A Roma ho un ufficio più piccolo di quello che avevo al Lille, mi piace seguire quando sono anche in palestra , ho fatto installare schermo dove vediamo partite avversario e quelle appena giocate”.

Totti? Non solo immenso giocatore, ma anche grandissimo uomo, di classe e qualità, ha una visione di gioco eccezionale, capace di riprodurre all’istante ciò che vede in campo. E’ molto umile, quando sono arrivato era già pronto fisicamente . Non ha saltato un solo allenamento, è uno che vuole essere trattato come gli altri. E’ un giocatore enorme, tra i più grandi, magari non ha più 20 anni ma non è solo l’anima della squadra, è anche capace di illuminare il gioco e l’uomo è all’altezza del giocatore”.

La frase sui tifosi laziali? C’è una frase che si dice a Roma: la Roma non si discute, ma si ama. Ho solo ricordato questo ai tifosi che bisogna tifare la Roma, che ha un progetto nuovo, con un nuovo allenatore. Se non capiscono questo, solo allora potrebbero essere definiti tifosi della Lazio. Lo scopo era difendere i giocatori, perché ho trovato un gruppo privo di fiducia. Mi sono reso conto che quella finale di Coppa Italia ha pesato molto, c’era molto disamore ma ora mi sembra che le cose siano positive. L’importante è lavorare con le proprie convinzioni e fare in modo che i giocatori aderiscano al tuo progetto di gioco. Tutti lavorano molto, sono soddisfatto e penso che senza coppe europee sia un vantaggio”.

Sorpreso che sei stato scelto te e non Blanc? “Io sono sorpreso che quando mi sono visto con Sabatini lui sapeva tutto su di me del mio modo di lavorare e so per certo che mi seguiva già da prima dello scudetto con il Lille. La cosa mi ha molto sorpreso. La prima cosa che mi ha detto quando ci siamo visti: ti abbiamo fatto venire, ma non sarai te che scegliamo.  La cosa mi piace, perché è uno di carattere, ti guarda negli occhi, ti mette alla prova,ho impiegato mezza giornata per capire che ci vuole carattere per allenare la Roma, ma la cosa non mi dispiace, è una bella avventura ed appassionante che mi arricchirà come esperienza”.

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