Calcioscommesse, Intercettati De Tullio e Iacovelli: “Sistema e calciatori i veri colpevoli”

Nicola De Tullio, ristoratore indagato nell’inchiesta di Bari sul calcio-scommesse, e Antonio Iacovelli, factotum del club biancorosso, anche lui indagato dai magistrati pugliesi. Sono i nomi dei protagonisti della conversazione intercettata dai carabinieri lo scorso 21 dicembre, il giorno del blitz fatto scattare dalla procura di Cremona che ha portato in carcere 17 persone tra cui l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni. L’intercettazione ambientale, scrive il Gip Giovanni Abbattista nell’ordinanza che ha portato in carcere Andrea Masiello ed i suoi due amici scommettitori, ritaglia “orizzonti inquietanti” in quanto i due nella chiacchierata fanno “aperto riferimento a scommesse su partite di calcio dello scorso campionato di A” ed anche “al coinvolgimento di più calciatori professionisti”.

Hai visto stamattina – dice De Tullio hanno arrestato tutti al nord…”. “Eh…quelli stamattina” – risponde Iacovelli -. “Quelli – incalza De Tulliosono i veri colpevoli…giocatori, sistema e cose…noi che c…c’entriamo”. Il dialogo tra i due va avanti a lungo fin quando Iacovelli e De Tullio parlano di Masiello. Da quello che si dicono si capisce che nelle combine delle partite sono coinvolti anche altri giocatori. Ecco tutta l’intercettazione riportata dall’Ansa:

De Tullio: “E scusa è possibile Masiello…tutto da solo faceva?“.

Iacovelli: “Sicuramente lo disse alle persone che gli stavano sempre affianco“.

D.T: “No, affianco non me ne frega un c… Nel campo?“.

I: “Sicuramente si metteva d’accordo, che c…ti devo dire”.

D.T: “Belmonte (ex giocatore del Bari, ndr) e quelli li…, giusto?“.

I: “Sicuramente, non è che te lo vengono a dire. Non poteva mai fare da solo“.

De Tullio, come riportato dal gip durante l’interrogatorio, ricropiva un ruolo fondamentale nelle combine, infatti il ristoratore è ben inserito nel giro degli scommettitori anche perche all’epoca dei fatti gestiva l’agenzia di scommesse ‘Intralot’ a Polignano a Mare: “numerose puntate presso la propria ricevitoria da parte dell’ex giocatore del Bari Antonio Bellavista (coinvolto nell’inchiesta sul calcioscommesse e indagato sia dalla procura di Cremona che da quella di Bari, ndr) il quale per convincerlo a garantirgli le giocate senza materialmente versare in anticipo il denaro puntato gli riferiva di avere amicizie ed aderenze presso altri calciatori“.

 

 

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