La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – Sono rimasti in tre, in corsa, per raggiungere Simone Inzaghi. E oggi la prima fila è una vecchia-nuova idea dei dirigenti nerazzurri: Gianluca Scamacca, avanti per motivi diversi su Folarin Balogun e Jonathan David.

Non è un inedito. L’inseguimento di un anno fa lo ricordano tutti, prima che sulla scena piombasse il West Ham e, tra l’altro, anche la possibilità poi concretizzatasi del ritorno ad Appiano Gentile di Romelu Lukaku. Un mese fa, subito dopo la finale di Istanbul, ritornò per l’Inter l’idea Scamacca, in quei giorni d’attualità anche come sostituto del partente Dzeko. Rieccoci. E stavolta con maggior decisione.

Sul 24enne centravanti azzurro l’Inter ha scavalcato la Roma. E il motivo è chiaro: la società giallorossa non può andare oltre la proposta di un prestito, mentre i nerazzurri possono proporre al West Ham un’operazione a titolo definitivo. È il risultato di un incontro che c’è stato tra l’Inter e gli uomini che curano l’operazione Scamacca.

Non si è andati (ancora) a fondo, ma l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio hanno capito che si può fare. A breve, entro la settimana, ci sarà un vertice tra i due club, Inter e West Ham, per capire i costi dell’operazione. Scamacca un anno fa è costato 37 milioni di euro alla società londinese. Vuol dire che attualmente è a bilancio per una cifra tra i 29 e i 30 milioni. L’Inter non vorrebbe spendere più di 20-25 milioni per portare l’attaccante della Nazionale a Milano: la prima offerta aveva una base fissa di 22, ma si può salire fino a 25, per un affare complessivo (bonus compresi) di circa 30 milioni. È possibile che si lavori su un prestito con obbligo di riscatto, così da assicurare al West Ham l’operazione definitiva ed evitare il problema di una minusvalenza.