Giù il sipario. Questa sera si giocherà la partita fra le due più belle realtà di questo primo sesto di campionato. Non ce ne voglia il Napoli diBenitez, ma stasera a San Siro, una di fronte all’altra, ci saranno le due squadre che hanno finora i migliori attacchi (17 reti la Roma, 16 l’Inter) e le miglior difese (1 solo gol incassato i giallorossi, 3 i nerazzurri) della A.
Una gara che si annuncia spettacolare e che vivrà sulle mosse tattiche dei due tecnici. Proprio la fase offensiva della Roma è uno dei temi che maggiormente preoccupa Mazzarriche senza il suo fedelissimo in difesa – Campagnaro -, potrebbe decidere, a sorpresa, di cambiare modulo e presentare una retroguardia a quattro, per altro più adatta a fronteggiare un tridente rispetto alla classica linea a tre /cinque. Per non cambiare sistema di gioco e rimanere col 3-5-1-1, Mazzarri dovrebbe confermare Rolando(benino col Cagliari), ma contro a velocità di Gervinho (favorito su Ljajic provato ieri nella rifinitura) sembra un azzardo. Con la linea a quattro, Nagatomo agirebbe da quelle pari e comunque bisogna considerare la sagacia tattica di Cambiasso che potrebbe spesso abbassarsi in mezzo ai due centrali per ricreare la difesa a cinque. Nel tridente giallorosso agisce Totti, falso “9″ e giocatore letale quando si tratta di arretrare e risucchiare su di sé i difensori, lasciando così spazio centrale ai compagni di reparto. Anche la Roma dovrà comunque pensare a come tamponare le folata dell’undici nerazzurro. Perché Palacio non è un centravanti che da punti di riferimento, mentre Guarin, Alvarez, Kovacic e Taidersono centrocampisti abili a buttarsi negli spazi, sicuramente più dinamici dei tre che schiererà Garcia, visto che De Rossi e Strootman sono abili interditori e Pjanic un regista avanzato. Se invece Mazzarri andrà avanti col 3-5-1-1, occhio alle fasce e ai tagli di Nagatomo.
Tuttosport