Il Corriere Dello Sport (F.M.Splendore) – Ci sarà anche lui all’Europeo: Arkadiusz Milik. Con la maglia della Polonia, una delle nazionali rivelazione di questo Europeo. Una squadra davvero interessante, con forza, esperienza e talento. Tre portieri titolari: Boruc al Bournemouth, Fabianski allo Swansea e Szczesny alla Roma (in prestito dall’Arsenal), tre difensori “italiani” come Glik del Toro, Cionek del Palermo e Salomon del Cagliari, oltre a Piszczek, pilastro del Dortmund. Due centrocampisti, uno che in serie A conosciamo bene, Piotr Zielinski, e il cui destino sembra scritto a Napoli (dopo l’offensiva del Liverpool) e quel Grzegorz Krychowiak del Siviglia che arriva all’Europeo con addosso gli occhi di Manchester United e Barcellona. E poi, accanto al Mito Lewandowski lui, Milik: ha stregato l’Italia, sulle sue tracce si è mossa la Lazio, poi sono avanzate Inter e Roma. E ora sono proprio i giallorossi e i nerazzurri a sfidarsi sul campo per il polacco che gioca in Olanda, nell’Ajax. Facile suggestione, il club olandese che ha cullato e cresciuto Zlatan Ibrahimovic, mica uno qualsiasi. E se i segni del destino hanno un senso e in più uno si aiuta con i gol, ecco l’alchimia. Parlano i numeri per Milik: 24 gol in 42 partite stagionali, più 12 assist per completare il repertorio. Costo dell’operazione? Intorno ai 20 milioni. Insomma un affare, con le cifre che girano oggi.
TRAME DI MERCATO – Ecco perché Inter e Roma sono piombate, hanno dialogato con l’entourage del giocatore, hanno costruito un percorso. Per arrivare all’obiettivo. Ma uno come Milik non poteva passare inosservato. E non è passato inosservato al Leicester di Claudio Ranieri, per esempio. Ultimamente chi ha spinto di più sull’acceleratore è stato il Siviglia. Ma la parola fine alla storia estiva di calciomercato riferita a Milik non è stata ancora scritta. Certo, il pressing degli spagnoli richiederà da parte di Ausilio (sponda nerazzurra) e Sabatini (sponda giallorossa) una contromossa. E i prossimi giorni diranno tutta la verità su queste manovre che hanno al centro l’Ajax e il suo attaccante.
CHI E’ – Un attaccante eclettico, abituato anche a tagliare dall’esterno, a chiudere verso il centro dell’area di rigore, a dialogare con difensori o esterni offensivi. Per caratteristiche preferisce guardare la porta piuttosto che averla alle spalle. E nel suo ruolo si dimostra completo più di altri perché le statistiche degli assist e dei passaggi chiave lo mettono tra i primi posti. Insomma, nel 4-3-3 di De Boer, il polacco si è dimostrato giocatore di squadra, dote non comune per uno che da attaccante e per il fisico che ha, richiamerebbe più all’egoismo del gol. Milik ci arriva lo stesso al gol: preferisce il mancino al destro, ama angolare le sue conclusioni. Dicono somigli a Klose, meno forte di testa ma con quel dinamismo offensivo tipico di Miro. Ha una storia anche dolorosa, Arkadiusz Milik: ha perso il papà a 6 anni, ha trovato in un tecnico del settore giovanile del Katowice una sorta di secondo padre. A 15 anni provò in giro per l’Inghilterra (passò anche per il Tottenham), poi ha scelto il Gornik Zabrze, dove lo pagarono 75 mila euro, nel 2012 il Bayer Leverkusen decise di investire 2 milioni e mezzo e lo portò in Bundesliga. Ma Milik non è riuscito a sfondare lì: ha girato senza fortuna, anche all’Augusta. E due anni fa ecco l’Ajax che lo prende con un riscatto a quasi tre milioni: 21 presenze e 11 reti in campionato, Arkadiusz sboccia a 20 anni in Olanda, terra di tanti talenti e nel club che altrettanti ne ha cresciuti.
RUSH FINALE – La sensazione è che per Milik sia giunto il momento di dimostrare se ha la stoffa del campione che lasciano supporre i suoi numeri. L’Inter in Olanda è di casa e la Roma sul polacco ha messo ufficialmente gli occhi addosso. Il Siviglia però è diventato molto più di un semplice disturbo. Chi vuole Milik deve chiudere in fretta, perché l’Italia ha il suo fascino ma la Liga non scherza. E il Siviglia ha un trofeo fresco in bacheca. L’Inter e la Roma questo lo sanno bene.