Corriere della Sera (G. De Carolis) – La partita del passato la vince l’Inter. I nerazzurri, già campioni d’Italia, strapazzano una Roma da tempo senza corrente in campo, elettrica solo per l’arrivo di José Mourinho. Un match del passato tra squadre con lo sguardo al futuro.
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L’Inter deve capire con chi e da chi ripartirà, la Roma dovrà sottoporsi a un pesante intervento di lifting. L’avventura di Fonseca è finita e sta naufragando nello stesso anonimato in cui è vissuta. Per i giallorossi restano in piedi i discorsi sulla conference League: decisivo il derby di sabato con la Lazio.
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Lo scudetto già cucito sul petto, non smorza le voglie dei nerazzurri, arrivati alla quindicesima vittoria di fila in casa. C’è gloria per le secondo linee, soprattutto per il portiere Radu, alla prima da titolare. La Roma è in vacanza o forse solo smarrita. L’Inter entra e esce dall’area giallorossa. Brozovic apre il conto Vecino raddoppia, Mkhitaryan accorcia. In mezzo la giocata più bella è un tacco-assist di Sanchez da cineteca.
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Il cileno doveva andare alla Roma a gennaio in cambio di Dzeko. Il bosniaco, di contro, centra il palo e forse in estate all’Inter verrà lui. In campo ci si diverse la Roma sfiora il pari più volte, prima di farsi giustiziare da Lukaku nel finale. In casa Inter affiora nervosismo. Lautaro entrato nel primo tempo per Sanchez, non gradisce la sostituzione a metà presente. Lo fa presente a Conte: “Togli sempre me“. Il tecnico alza la voce: “Non devi fare il fenomeno“. Sono le uniche parole dell’allenatore che, come tutti, aspetta di sapere”.