Il Corriere dello Sport (C. Zucchelli) –Piero Ausilio è abituato, e molto, ad avere un filo diretto con i suoi calciatori: quelli che arrivano all’Inter, quelli che vanno via, quelli che prende e anche quelli che non riesce a portare in nerazzurro.
Romelu Lukaku non fa eccezione: il loro legame è sempre stato saldo e diretto perché diretto è Ausilio, uno che quando parla ti guarda dritto negli occhi.
Ma oggi Big Rom non è più un giocatore dell’Inter. “Di delusioni in tanti anni ce ne sono state più di una – l’ammissione di Ausilio -. Con Lukaku è una delusione per come è finita, ma mi piace pensare al presente e al futuro. Lui è stato parte del passato dell’Inter e quindi vorrei ricordare uno scudetto meraviglioso, una bellissima plusvalenza, vera, e due finali perse».
Come a dire: parliamo di calcio, parliamo di campo. Giusto. Anche se, poi, Ausilio ribadisce: “Preferisco non entrare nei dettagli. Dico solo che in tutte le cose ci devono essere educazione e rispetto. A un certo punto, le trattative stavano andando avanti, ma sono venuti a mancare l’educazione e il rispetto. Se c’è voglia di dirsi le cose negli occhi non c’è mai problema. Quando non si risponde al telefono, ci si nega o si risponde tramite altre persone, allora è il momento di voltare pagina. Da quell’ 8 luglio è andata così. La telefonata in cui mi sono arrabbiato? Una leggenda. C’è stata questa chiamata dopo vari tentativi, ma è durata poco. Posso dire che è stata decisa, ferma, ma niente di particolare. Ho detto ciò che pensavo in poco tempo”.
Insomma, il classico vissero felici e contenti. E separati, ognuno per la propria strada. Interviste permettendo, almeno fino alla gara di ritorno.