Il Corriere Dello Sport (A.Giordano) – Che le certezze siano sparite da un bel po’ s’intuisce dalla scelta di Fonseca di schierare la difesa a tre, poi di fatto declinata a cinque e retta da Pau Lopez. A centrocampo c’è un braccio di ferro tra Pellegrini e Zielinski, c’è più Veretout di Demme, si “sfondano” Mkhitaryan e Fabian. A Fonseca vengono meno le personalità, ma anche la presenza, di Dzeko e Under e s’inquieta quando Smalling lascia il posto a Fazio. Quando il Napoli comincia a scegliere ritmicamente la corsia di sinistra, la Roma si smarrisce ed evapora e Mario Rui è pronto a fregare Ibanez con un taglio letale sul quale Pau Lopez non ha miracoli da opporre. Il contropiede di Mkhitaryan è fulminante, fa una cinquantina di metri in solitudine per conquistare il pari momentaneo. Il tiro a giro di Insigne finisce all’incrocio dei pali e spedisce la Roma in prossimità dell’inferno.