Infuria la Totteide: “Il capitano s’allena!”. “Chiamiamo l’Onu”

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La Repubblica (F.Bocca) – Nello sgomento c’è una notizia enorme. “Totti s’è allenatooo!” Più o meno come l’urlo dal balcone di Ricciotto che annuncia il risveglio del Marchese del Grillo e allora il fabbro può battere il ferro, l’idraulico piegare tubi, il falegname segare, i baristi far sbuffare le macchine del caffè, gli impiegati timbrare e farsi timbrare i cartellini. Totti s’è allenato è una grande notizia: è il ritorno alla vita. La tregua è assai precaria certo, e a breve Totti e Spalletti potrebbero darsele di nuovo, ma insomma è qualcosa, si va avanti.

La bufera è stata grossa, ancora s’ode il vociare delle chiacchiere: Verdone, Martina (ministro politiche agricole ospite di Lilli Gruber a 8 e mezzo), Salvini, Malagò, Zingaretti, Tardelli, Rivera, Antognoni, Tommasi, la Meloni, Zenga, Donadoni, La Russa, Marchini, Briatore, Maroni, Abete, Storace, Gasparri e il Piotta Paolo Cento che parlano per tutti: “Col capitano, senza se e senza ma”. Grande stupore: possibile che Alemanno taccia? L’enigmatico e incappucciato Johnny Palomba, giallorossissimo, si chiede: «Mah, non so, avrei come bisogno dell’opinione di qualcuno su Totti». Alla 48esima ora di Totteide siamo tutti sfiniti.

Tregua: si lavora al tavolo della pace, si convoca dall’America Pallotta, si chiamano gli ambasciatori di Totti. Ilary, nume tutelare, il fratello Riccardo che tira avanti l’azienda col marchio numero 10 e il personal trainer Vito Scala che garantisce l’immarcescibilità del nostro fino almeno ai 45 anni. Qualcuno pensa al mediatore Onu Staffan De Mistura, ma non è disponibile. Il campione chiede considerazione, gloria e rispetto, ma soprattutto un nuovo contratto da calciatore fino al giugno 2017, considerando troppo precoce l’accordo già firmato dei sei anni da dirigente- ambasciatore già garantiti a partire dalla prossima stagione. Fame di vittoria, di gol e questione di orgoglio, sicuro, ma questo contratto deve anche alimentare un’industria. Altrimenti, ad esempio, che farà la Lottomatica che pubblicizza con Totti vestito da 007 o da pasticciere il giochino “10 e Lotto”?

Il problema per la Roma non è certo economico, anzi il Totti capitano giocatore è una macchina da soldi, un catalizzatore di sponsor, un megastore di magliette. La questione è tecnica, non creare problemi all’allenatore, non costringerlo ad affrontare mugugni e altre interviste alla schiena.

Il nemico di Totti, quel Luciano Spalletti che ora si definisce tottiano e che addirittura dice si sarebbe persino fischiato se fosse stato in curva, ha vinto la battaglia, non la guerra. Dopo averlo escluso, ha incassato i 5 gol da una squadra detottizzata. Già è un problema arrivare alla fine di questa stagione, figurati ricominciare la prossima col separato in casa pronto a scatenarti la rivoluzione alla prima panchina. Lo scaltro e perfido toscano, starebbe meditando l’utilizzo di Totti a Empoli sabato così da bagnargli le polveri e neutralizzare il malcontento. Va bene: a Empoli sì e a Madrid no? Sia tregua comunque. Nell’attesa i tottiani arrabbiati e disorientati si fanno domande, sospettano il complotto. Perché proprio il vecchio Totti? E allora Baudo, la Carrà, Berlusconi, Pupo, Patty Pravo, i Pooh?

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