Il Tempo (D. Di Santo) – Gli ultrà giallorossi identificati per gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito sono ufficialmente indagati. Sono i quattro tifosi giallorossi – gli altri sono in via di identificazione attraverso le immagini televisive acquisite dalla Digos – che il 4 aprile scorso durante l’incontro di calcio Roma-Napoli hanno esposto lo striscione con su scritto: «Che cosa triste… Lucri sul funerale con libri e interviste». Il riferimento, naturalmente, è a Antonella Leardi, la madre del tifoso napoletano morto dopo mesi di agonia per essere stato colpito da un colpo di pistola esploso dal romanista Daniele De Santis nei pressi dell’Olimpico, nelle ore precedenti alla finale di coppa Italia tra Napoli e Fiorentina nel maggio scorso.
L’ipotesi di reato nei confronti dei quattro giovani, tutti di età compresa tra i 22 e i 28 anni, è quella di violazione della norma relativa all’esposizione di striscioni negli stadi. A denunciare alla Procura della Repubblica i quattro era stata la Digos. Identificati nonostante sciarpe e cappucci, due di loro hanno gravi precedenti penali: uno per rapina e lesioni, l’altro per violenza e minacce a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
Intanto oggi al Palazzo di giustizia comincerà l’udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio di Daniele De Santis, l’uomo che il 3 maggio dello scorso anno sparò a Ciro Esposito, poi deceduto dopo oltre 50 giorni di degenza in ospedale. A firmare la richiesta di processo sono stati i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio. A rischiare di giudizio per rissa aggravata e lesioni due tifosi napoletani, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito che, secondo l’accusa, facevano parte con Esposito del gruppo che si scagliò contro De Santis dopo l’assalto a un pullman.