La Repubblica (M. Juric) – “Tutto quello che andrà male con Renato Sanches avrà un solo responsabile: Tiago Pinto”. Frase a effetto che ha acceso i cuori di chi ama dirigenti di personalità e coraggio e fatto storcere il naso a chi avrebbe voluto maggiori certezze in un ruolo cruciale come il centrocampista. “Noi non siamo il suo personale Football Manager” è la critica maggiore mossa al general manager dai tifosi della Roma, preoccupati dalla cartella clinica del centrocampista portoghese.
Pinto l’ha chiamata ossessione “che penso vinceremo grazie allo staff tecnico e medico”, ma per adesso sembra un vero e proprio azzardo. Venticinque minuti contro la Salernitana sono bastati al portoghese per subire l’ennesimo infortunio alla coscia. A Trigoria prosegue il lavoro di recupero e l’obiettivo è quello di rivederlo in campo già contro l’Empoli alla ripresa del campionato. Ma i dubbi attorno alla tenuta fisica rimangono e preoccupano se paragonati alla costanza offerta da chi è andato a sostituire.
Matic lo scorso anno ha collezionato 50 presenze con la maglia della Roma, mentre Sanches ha subito cinque infortuni muscolari che gli hanno fatto saltare praticamente metà stagione (111 giorni). Un via vai con l’infermeria che lo accompagna ormai da sette anni: poco più di25 presenze di media a stagione tra Psg, Lille e Bayern Monaco. L’ultima annata da protagonista è stata nel 2016 con il Benfica (47 presenze), culminata con la vittoria dell’Europeo con la maglia del Portogallo.
Da lì in poi tanti infortuni e un talento incastrato tra i muscoli di cristallo. “Ma se tornasse quello di una volta…”. Per adesso l’unica ancora a cui si aggrappano i tifosi della Roma. Perché a Trigoria ci credono in tanti, a partire da chi lo ha scelto e acquistato, imponendolo a José Mourinho. Con la speranza che lo staff medico faccia un altro miracolo e rimetta in piedi il “vecchio” Renato Sanches.