Ilary Blasi: “Totti è un cognome molto pesante, per Cristian avrei preferito un altro sport. Il giorno dell’addio di Francesco è stato intenso”

Ilary Blasi, showgirl italiana e moglie di Francesco Totti, ha rilasciato un’intervista a Verissimo, in onda su Canale 5, parlando anche della vita con l’ex capitano della Roma. Queste le sue parole:

Rivedere il giro in campo nel giorno del suo addio è sempre un’emozione, ne parlavamo di recente. Anche quando lo rivediamo pensiamo ‘è già passato un anno e mezzo’. Sembra tanto tempo, ma allo stesso modo sembra fosse ieri. E’ stata una giornata intensa“.

Colpisce la vostra umiltà.
Si tratta anche da dove vieni, noi veniamo da famiglie normali. Poi essere rimasti nella stessa città, frequentare le stesse persone con cui sei cresciuta. Il non crederci sempre troppo, dare valore alle cose vere della vita, in questo ci siamo trovati.

Cosa ti sarebbe piaciuto fare da bambina?
Se Francesco voleva fare il benzinaio io invece avrei voluto avere un banco di frutta, perché da piccola mi piaceva vedere questi banchi così colorati. Poi invece ho fatto anche la cameriera nel bar di Frontone, il paese dei miei nonni. E a 3-4 anni ho cominciato a fare gli spot televisivi.

Cosa ti dicono i tuoi figli del tuo lavoro?
In casa l’argomento principale è il calcio, del mio lavoro non ne parlo mai con loro. Anzi, loro mi criticano costantemente.

Quando Francesco ti ha dedicato la maglia ‘6 unica’ non vi eravate ancora baciati?
Non ci eravamo mai baciati, è vero. Ci frequentavamo e basta da un paio di mesi, poi lui ha escogitato questo sistema così simpatico e non l’aveva dichiarato a nessuno. Lo sapevo solo io.

Lui vorrebbe 5 figli…
Secondo me lo dice apposta, è una provocazione. Tre è un giusto compromesso.

Il gesto di fairplay di tuo figlio?
C’è stato uno scontro, il portiere avversario si era fatto male e lui dopo il fischio del primo tempo è tornato indietro a sincerarsi delle sue condizioni. Per me alla base di tutto c’è l’educazione, ha fatto quello che gli abbiamo insegnato. Io severa? Sì, nei valori e nei doveri. Loro devono pensare a due cose: studiare e giocare. Tra me e Francesco io sono quella più col fiato sul collo.

Qual sarà il futuro dei tuoi figli?
Il cognome è molto pesante, anche io se avessi potuto scegliere avrei voluto un altro sport per loro. Ma a lui (Cristian, ndr) il calcio piace molto e quindi lo accetto. Ma non ho aspettative, finché lui si diverte e lo fa volentieri. Ma se riesce a far coincidere le sue cose, anche con i compiti, va bene.

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