C’è poco da stare Allegri. Il banale gioco di parole rappresenta bene il sentimento della Roma. L’allenatore non si è liberato dal Milan, incontrerà Berlusconi insieme a Galliani (forse già domani) per far risbocciare l’amore ma la Roma non ha perso tutte le speranze.
Anzi, nonostante i suoi tentennamenti continua considerarlo il preferito da mettere sulla panchina vacante di Trigoria e gli ha però lanciato una sorta di ultimatum: se rompe con i rossoneri entro due tre-giorni bene, altrimenti tanti saluti. Sabatini è rimasto a Milano e ieri è tornato a sentirsi, se non a vedersi, con Allegri per capire cos’è cambiato da giovedì pomeriggio, quando lo stesso tecnico aveva garantito alla Roma che stava per chiedere la rescissione a Galliani. Tanto che Zanzi e gli avvocati delle due parti erano pronti a raggiungere ieri Sabatini per le firme sul biennale da 3 milioni più premi preparato nei giorni precedenti.I dubbi del tecnico sul progetto giallorosso sono usciti allo scoperto. Non è tanto una questione di investimenti,quanto la preoccupazione di non trovare a Trigoria come «scudo» Baldini: il probabile addio del dg ha spiazzato Allegri.
Così, durante la cena di giovedì, Galliani è riuscito a convincere l’allenatore a temporeggiare, organizzando l’incontro da lui richiesto con Berlusconi. Allegri vuole sentirsi ribadire la fiducia direttamente dal presidente, dopo una miriade di frecciate ricevute in questi mesi. L’eventuale rinnovo con il Milan passa in secondo piano e andrebbe comunque discusso a Champions acquisita. E allora si può dire che adesso tutto è tornato nelle mani dell’imprevedibile Silvio. «Avremo un incontro con Allegri e Galliani entro domenica sera – ha confermato ieri mattina Berlusconi a Canale 5 – e da lì verrà fuori la soluzione, che non è difficile da trovare se tutti si mettono una mano sulla coscienza e scelgono il meglio per il nostro Milan». Parole interpretabili in ogni senso. Di sicuro al Cavaliere piace ancora Seedorf, ma non può sottovalutare i problemi che avrebbe l’olandese a livello regolamentare. «Non può allenare in Italia, può fare il secondo» ha specificato ieri Ulivieri.
Galliani, intanto, il suo obiettivo – prendere tempo in favore della conferma di Allegri – lo ha raggiunto e ieri ha seguito la partita di addio al calcio di Kaladze in Georgia. «Presto ci sarà un incontro, è possibile anche domenica – ha confermato – ora non fatemi parlare dell’allenatore». La Roma dal canto suo ha iniziato a guardarsi attorno. Sono ripresi con insistenza i contatti con almeno un paio di allenatori, nella consapevolezza che tutti quelli rimasti liberi presentano comunque dei «contro». La scelta spetta a Sabatini, che almeno per adesso scarta il vecchio pallino Pioli. «E io penso solo al Bologna» ha chiarito ieri il diretto interessato. L’idea-Bielsa continua a stuzzicare il ds: il «Loco» chiuderà domani sera l’avventura a Bilbao, ma andrebbe convinto ed è tentato dal Santos. Blanc è tornato a proporsi. «Ho bisogno di una nuova esperienza, in Francia o altrove». Piaceva più a Baldini quindi al momento non ha molte chance. Un altro francese nel mirino è Rudi Garcia, appena liberato dal Lilla.
In Italia, oltre a Pioli, va registrato un sondaggio per Donadoni che spera anche nella chiamata del Milan. Mancini, invece, si è proposto in via indiretta senza ricevere (almeno fino a ieri) un segnale concreto dalla Roma. Sullo sfondo resta Panucci, contattato dopo l’addio di Zeman e smanioso di iniziare a fare l’allenatore. Un altro ex, Montella, la sua chance l’ha avuta. Ieri ha incrociato Totti in aeroporto, sono partiti insieme per le vacanze, stessa destinazione: il capitano si «spenderebbe» per farlo tornare, ma i tempi non sono maturi.
Il Tempo – A.Austini